mercoledì 27 novembre 2019

Egitto, ibis sacrificali

Ibis (Foto: kajornyot / Adobe stock)
Nell'antico Egitto gli ibis sacri venivano allevati nel loro habitat per essere sacrificati ritualmente. E' quanto emerge da uno studio pubblicato il 13 novembre scorso da Sally Wasef della Griffith University e dai suoi colleghi.
Le sepolture egizie ospitano spesso le mummie di questi sacri volatili. Tra il 664 a.C ed il 250 d.C. era pratica comune sacrificare gli uccelli, anche se era più raro sacrificare quelli sacri al dio Thoth. Gli uccelli, una volta sacrificati, venivano mummificati ed accatastati in pile che andavano dal pavimento al soffitto.
Nello studio della Dottoressa Wasef e dei suoi colleghi, è stato impiegato il Dna proveniente da 40 esemplari di ibis mummificati provenienti da sei necropoli egizie, risalenti a circa 2500 anni fa e da 26 esemplari viventi provenienti da tutta l'Africa. Sia 14 delle mummie che tutti gli esemplari moderni hanno prodotto sequenze complete del genoma mitocondriale. Questi dati hanno permesso ai ricercatori di confrontare la diversità genetica tra le popolazioni selvatiche e la raccolta antica.
Lo studio ha scoperto che la diversità genetica degli ibis trovati mummificati all'interno delle antiche necropoli è più simile a quella delle attuali specie selvatiche. Questo suggerisce che gli uccelli erano probabilmente allevati nel loro habitat naturale oppure erano allevati limitatamente al periodo in cui erano utilizzati per i sacrifici rituali.

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