Iraq, la piazza sacra nel cuore dell'antica Girsu (Foto: S. Rey/Tello/Girsu Project) |
Ad Uruk (che significa "città sacra"), nella zona di Girsu, gli archeologi hanno rinvenuto più di 300 tazze cerimoniali in ceramica frantumata, ciotole, vasi e ossa animali. Gli oggetti si trovavano all'interno o nei pressi di una favissa, un pozzo rituale, hanno dichiarato Sebastien Rey, direttore per il British Museum del Tello/Ancient Girsu Project e Tina Greenfield, zooarcheologa dell'Università di Saskatchewan.
Uno degli oggetti più suggestivi trovati dagli archeologi è una statuetta di bronzo a forma di anatra con al posto degli occhi due conchiglie. Si pensa che questa statuetta fosse dedicata a Nanshe, una divinità femminile associata all'acqua, alle paludi e agli uccelli acquatici. Sono stati trovati anche i frammenti di un vaso con un'iscrizione dedicata a Ningirsu. Gli archeologi ritengono che questi materiali siano stati utilizzati probabilmente durante una festa religiosa prima di essere ricollocati nella favissa. Le ossa - che appartengono a pecore, mucche, cervi, gazzelle, pesci, capre, maiali e uccelli - sono probabilmente di animali consumati o uccisi per sacrifici rituali.
Iraq, sezione della favissa di Girsu (Foto: S. Rey) |
Il gran numero di ceramiche cerimoniali, i pavimenti bruciati ed una favissa collegano fortemente quest'area al luogo dove, secondo alcuni testi cuneiformi, si svolgevano delle feste religiose e dove la popolazione di Girsu si riuniva per banchettare ed onorare le divinità. Le tavolette cuneiformi trovate a Girsu tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo descrivono le feste religiose e le processioni per le quali veniva utilizzata l'area cerimoniale. Proprio i testi cuneiformi hanno confermato che la divinità per la quale si celebravano, due volte l'anno e per quattro giorni consecutivi, le cerimonie religiose era Ningirsu.
La processione in onore del dio aveva inizio al centro di Girsu ed attraversava tutta la città prima di arrivare a Gu'edena, un'area che, probabilmente, si trovava poco fuori Girsu, per poi tornare indietro e chiudersi al centro della città.
Fonte:
livescience.com
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