L'iscrizione è stata decifrata dalla Dott.ssa Leah Di Segni dell'Università Ebraica di Gerusalemme e fa riferimento alla "Beata Maria, che ha vissuto una vita immacolata". La pietra risale alla fine del VI - inizi del VII secolo d.C.
Nitzana è rinomata come sito chiave per la ricerca sulla transizione tra il periodo bizantino e il primo periodo islamico. Durante il V ed il VI secolo d.C., Nitzana costituiva il punto di riferimento per villaggi ed insediamenti delle vicinanze. Aveva anche una fortezza militare, chiese, un monastero ed una stazione di sosta che veniva utilizzata dai pellegrini cristiani che si recavano a Santa Caterina, nel deserto del Sinai. Nitzana venne fondata intorno al III secolo a.C., come stazione stradale nabatea su un'importante rotta commerciale. Venne abitata, in modo intermittente, per circa 1300 anni, fino a quando venne abbandonata nel X secolo d.C. ed il suo nome venne dimenticato.
Gli scavi archeologici degli anni '30 del secolo scorso hanno portato alla luce un archivio contenente dei papiri ed il nome "Nessana", inciso su una pietra funeraria. Si sa molto poco dei cimiteri che dovevano sorgere intorno a Nitzana. Il ritrovamento della pietra funeraria potrebbe apportare nuove e significative conoscenze in merito, facendo luce anche sui confini dell'insediamento stesso che, ad oggi, non sono stati ancora ben definiti.
Fonte:
mfa.gov.il
Foto:
La pietra tombale con iscrizione greca (Emil Aladjem, Israel Antiquities Authority)
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