domenica 7 febbraio 2021

Turchia, Metropolis: trovate quattro cisterne sull'acropoli

La città di Metropolis, in Turchia, continua a svelare segreti della sua storia anche a trent'anni dall'inizio degli scavi. Quest'anno gli scavi, diretti dal Professor Serdar Ybek, del Dipartimento di Archeologia dell'Università Manisa Celal Bayar, hanno portato alla luce quattro strutture monumentali collegate tra di loro.
Si tratta di quattro cisterne delle quali non era stata trovata traccia prima, rinvenute sotto una massa di terra di riempimento durante gli scavi di luglio dell'anno scorso a Metropolis, il cui nome significa "Citta della Dea Madre". Il fatto che le cisterne, che si ritiene siano state utilizzate per soddisfare il fabbisogno idrico della città in epoca tardo romana, siano quasi completamente conservate è di grande importanza al fine della raccolta di importanti informazioni e reperti del periodo.
Uno dei motivi principali perché queste cisterne vennero costruite sull'acropoli, il centro più alto della città, in alternativa alle risorse idriche della città bassa, nacque dall'esigenza di salvaguardarle da attacchi nemici durante l'epoca bizantina. Le cisterne dell'acropoli di Metropolis, circondate da robuste mura, erano vitali per resistere agli assedi, in quanto avrebbero garantito il fabbisogno idrico della città durante gli attacchi nemici. Si stima che le quattro cisterne dell'acropoli abbiano la capacità di contenere circa 600 tonnellate di acqua.
Il Professor Aybek ha dichiarato: "Le quattro cisterne scoperte di recente sull'acropoli testimoniano la conoscenza dei maestri del periodo antico di Metropolis nel campo dell'ingegneria idrica. Si pensa che le cisterne fornissero acqua all'intero insediamento sulle pendici inferiori dell'acropoli ed ai balnea sull'acropoli. Le strutture rinvenute hanno tre piani e sono tra i monumenti meglio conservati di Metropolis".
Si è meglio compreso, dal rinvenimento di molti resti di cibo (ossa animali e pezzi di ceramica) che la città di Metropolis iniziò ad utilizzare le cisterne come discariche di rifiuti tra il XII ed il XIII secolo d.C. La maggior parte dei reperti rinvenuti nelle cisterne, infatti, sono costituiti da ceramiche smaltate con decorazioni vegetali e animali. Gli esami effettuati sulle ossa di animali hanno permesso di individuare resti di bovini, ovini e pollame.
Sono stati rinvenuti, sul pavimento della cisterna, anche elementi architettonici in marmo che si ritiene appartengano al periodo ellenistico, prima della costruzione delle cisterne. Tra questi elementi vi erano un altare rettangolare ed un'iscrizione onorifica.
Gli scavi a Metropolis vanno avanti dal 1990. La storia della città risale al primo Neolitoio, all'Età Ellenistica ed ai periodi Romano e Bizantino. Finora gli scavi hanno fatto emergere un teatro di epoca ellenistica, un bouleterion, una stoà e due strutture termali costruite in epoca romana, nonché un balneum ed una palestra, una sala con mosaici ed un peristilio. Gli scavi di questi luoghi hanno permesso il recupero di più di 11.000 reperti storici tra ceramiche, monete, vetro, frammenti architettonici, figure, sculture, manufatti in osso e avorio e molti reperti metallici, attualmente esposti nel Museo Archeologico di Smirne (Izmir).

Fonte:
hurriyetdailynews.com
Foto:
le rovine della città di Metropolis (hurriyetdailynews.com)

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