giovedì 6 gennaio 2022

Roma, la misteriosa iscrizione di un elmo etrusco...

Roma, l'elmo etrusco contenente un'iscrizione
(Foto: Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia)

All'interno di un elmo etrusco di 2400 anni, custodito nel Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, è stata rinvenuta un'iscrizione "insolita" che potrebbe gettare nuova luce sull'organizzazione militare dell'antica popolazione preromana.
Gli archeologi si erano accorti dell'iscrizione, ma la scoperta arriva a ben 90 anni dal ritrovamento, nel 1928, dell'elmo di bronzo nella zona di Osteria nella necropoli di Vulci.
L'iscrizione, incisa all'interno del paracollo dell'elmo, è composta da sette lettere: HARN STE, che probabilmente indicano un luogo di provenienza, sia dell'oggetto che del possessore e che devono essere lette come una sola parola. Si tratta di un'iscrizione molto insolita che, secondo gli studiosi, "offre informazioni fondamentali per ricostruire l'organizzazione militare e l'evoluzione dell'arte della guerra" nella penisola italiana prima dell'egemonia di Roma.
E' pressoché certo, a giudicare dallo stile e dalla fattura, che l'elmo appartenesse ad un guerriero etrusco ed è stato datato alla metà del IV secolo a.C., quando l'Italia centrale era funestata da sanguinosi conflitti tra tribù locali che si contendevano il predominio sulla penisola o per la sopravvivenza, minacciate dalla diffusione delle tribù celtiche.
Probabilmente il fatto che l'iscrizione si trovi all'interno dell'elmo può indicare che il suo proprietario contrassegnava abitualmente in questo modo gli oggetti di sua proprietà. Il che rafforzava il sentimento di appartenenza per un oggetto di vitale importanza, ma fornisce anche informazioni sul sistema di fucine in cui gli Etruschi fabbricavano le loro armi e si pensa che sia possibile che l'elmo non sia stato realizzato a Vulci, dove in effetti è stato trovato, ma piuttosto da qualche parte nei pressi della città di Perugia.
Tito Livio, storico vissuto nel I secolo a.C., ha scritto dell'esistenza di un accampamento etrusco chiamato Aharman, dove si radunarono le truppe alla vigilia della battaglia del Sentino durante la Terza Guerra Sannitica, nel 295 a.C., che vide Roma affrontare una coalizione di Etruschi, Galli, Umbri ed altre tribù.
Il nome Aharnam suona molto simile all'attuale città di Civitella d'Arna, vicino Perugia, e l'iscrizione HARN STE, letta come una sola parola, potrebbe essere formata dal nome di quella citta o dei suoi dintorni. Su altre sculture e oggetti in pietra etruschi gli archeologi hanno trovato iscrizioni simili, tra cui Havrna, Havrenies e Harenies.
Il portavoce del Museo Etrusco di Villa Giulia, dove l'elmo è custodito, ha affermato che "non è possibile stabilire con certezza se il nome conservato coincida con quello del suo ultimo proprietario", poiché tali oggetti passavano spesso di mano in mano come trofei di guerra.

Fonte:
Agenzia di Stampa EFE via archaeologynewsnetwork.blogspot.com

Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...