giovedì 6 gennaio 2022

Roma, sorprese dal sottosuolo...

Roma, il rinvenimento archeologico dell'Appio Latino
(Foto: Fabio Caricchia)

In via Tosti, a Roma, sotto mezzo metro di terra, sono stati ritrovati tre mausolei, emersi grazie alle indagini preventive della Soprintendenza Speciale di Roma in un cantiere per la sostituzione della rete idrica nel quartiere Appio Latino, gli edifici sepolcrali sono tutti appartenenti al medesimo complesso funerario databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.
Qui passava e passa ancor oggi l'antica via Latina. "Una scoperta che getta nuova luce su un contesto importantissimo", ha detto la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro. "Quella via Latina che da Porta Capena arrivava fino a Capua e il cui tracciato è oggi ancora visibile nei Parchi degli Acquedotti e delle Tombe di via Latina. Ancora una volta Roma mostra importanti tracce del passato in tutto il suo tessuto urbano".
Sono venuti alla luce grazie agli scavi, diretti dall'archeologa Angelina De Laurenzi della Soprintendenza ed eseguiti dalla ditta Archeo - anche una olla cineraria in ceramica comune ancora integra e contenente dei resti ossei e una sepoltura a inumazione in nuda terra di un giovane.
Le tre strutture hanno in comune un grande basamento in materiale cementizio ma si distinguono per le pareti sopravvissute, che nella prima sono in blocchi di tufo giallo, e nella seconda in opera reticolata, e del fatto che uno degli edifici presenta dei segni di combustione, segno di un incendio che ne ha probabilmente causato l'abbandono.
Il complesso funerario, parzialmente rovinato da precedenti cantieri, era stato costruito sfruttando il fronte di una cava di pozzolana abbandonata, come indicano i tagli irregolari realizzati sul banco di tufo su cui sorge. Dagli antichi strati della cava - precedenti rispetto alle strutture funerarie - sono emersi intonaci colorati e una testa canina in terracotta. Questo tipo di manufatto, che al tempo era usato come gocciolatoio da tetto, è in questo caso puramente decorativo perché privo del foro di scolo. 
Nel 1956, a poche decine di metri dall'attuale ritrovamento, è stato scoperto lo straordinario ipogeo di via Dino Compagni, che si caratterizza per la varietà architettonica degli ambienti e per la straordinaria decorazione di oltre 100 affreschi, con cicli pittorici pagani alternati a dipinti cristiani.

Fonti:
artribune.com
roma.repubblica.it

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