giovedì 13 ottobre 2022

Israele, sepoltura con...oppio

Israele, resti di un uomo sepolto con brocche contenenti
residui di oppio (Foto: Autorità Israeliana per le Antichità)

La prima prova dell'uso dell'oppio nel mondo antico è stata scoperta in una sepoltura della Tarda Età del Bronzo nell'Israele centrale.
Residui del narcotico, prodotto utilizzando le capsule di semi della pianta di papavero, sono stati trovati all'interno di alcuni vasi in ceramica risalenti a 3500 anni fa, nel sito di Tel Yehud, appena fuori Tel Aviv, una regione conosciuta, un tempo, come Canaan.
Gli archeologi dell'Israel Antiquities Authority e del Weizmann Institute of Science hanno scoperto la tomba che conteneva questi vasi nel 2012. All'interno vi è stato sepolto un uomo di circa 40-50 anni di età, i cui resti sono stati rinvenuti nel 2017.
I ricercatori hanno analizzato il contenuto dei 22 vasi e brocche trovati nella sepoltura ed hanno scoperto che otto vasi contenevano tracce di di oppio. Alcune tracce sembravano simili alla forma bulbosa di una capsula di papavero. Parte della ceramica ritrovata nella tomba è stata importata dall'isola di Cipro.
Secondo uno studio della rivista Nature, il papavero da oppio era presente nel Mediterraneo almeno dalla metà del VI millennio a.C. e qui era coltivato dalle comunità pioniere del Neolitico. Non è ancora ben chiaro il motivo per cui questa droga sia stata collocata in una sepoltura.
Documenti storici provano che i sacerdoti Sumeri usavano l'oppio per raggiungere uno stato di spiritualità superiore, mentre gli Egizi lo riservavano sia ai guerrieri che ai sacerdoti, forse con intenti psicoattivi ma anche come medicinale, dal momento che il composto principale dell'oppio è la morfina, utilizzata per alleviare il dolore. Forse l'oppio era utilizzato anche come offerta agli dei e, quindi, poteva essere utile al defunto per il suo viaggio nell'aldilà.

Fonte:
livescience.com

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