venerdì 18 novembre 2022

Antiche mummie egiziane e tatuaggi molto moderni...

Egitto, tatuaggio sull'osso iliaco sinistro di una donna
sepolta a Deir el-Medina (Foto: Università del Missouri)

Nuove evidenze archeologiche dimostrano che i tatuaggi, specie quelli nella parte bassa della schiena, non sono una moda moderna, ma che anche le donne egiziane vissute tremila anni fa usavano avere.
Nel sito di Deir el-Medina le ricercatrici Anne Austin e Marie-Lys Arnette hanno scoperto che i tatuaggi impressi sulla pelle e le statuette anch'esse tatuate rinvenute nel sito sono probabilmente collegati al dio egizio Bes, che proteggeva le donne e i bambini durante il parto.
Deir el-Medina si trova sulla sponda occidentale del Nilo, di fronte al sito archeologico di Luxor. A partire dal 1922, più o meno nello stesso periodo in cui venne scoperta la tomba di Tutankhamon, il sito venne scavato da archeologi francesi. Conosciuta nel periodo del Nuovo Regno come Set-Ma'at (luogo della verità), quella di Deir el-Medina era una comunità che abitava in un luogo ben pianificato, con strade disposte a griglia e alloggi per gli operai responsabili della costruzione delle sepolture degli alti dignitari egizi.
Caratteristica del sito è una Grande Fossa, una discarica in cui sono stati trovati ricevute e lettere su papiro che riguardano la paga degli operai che vivevano a Deir el-Medina con le loro famiglie. Questo ha permesso agli archeologi di comprendere meglio lo stile di vita della gente comune. Nulla, però, in questa Grande Fossa, menziona la pratica del tatuaggio.
La scoperta di almeno sei mummie di donne tatuate, pertanto, è stata sorprendente. Le prime prove provengono da due sepolture che la Dottoressa Austin ed il suo team hanno esaminato nel 2019. Un tomba conservava i resti - osso dell'anca sinistra - di una donna di mezza età. Sulla pelle conservata erano visibili motivi colorati in nero che creavano un'immagine simmetrica che doveva correre lungo la parte bassa della schiena della donna. A sinistra delle linee orizzontali del tatuaggio c'era una raffigurazione del dio Bes e di una ciotola, immagini legate alla purificazione rituale nelle settimane immediatamente successive al parto.
Il secondo tatuaggio è stato ritrovato sui resti di una donna di mezza età scoperta in una sepoltura accanto alla prima. La fotografia ad infrarossi ha rivelato un tatuaggio difficile a vedersi ad occhio nudo. Si tratta di un wdjat o Occhio di Horus, e di una possibile immagine del dio Bes che indossa una corona di piume. Entrambe le immagini suggeriscono che il tatuaggio fosse legato ad una funzione di protezione e guarigione. Vi era anche il motivo di una linea a zigzag, rappresentante probabilmente una palude, che antichi testi medici associavano alle acque rinfrescanti usate per alleviare il dolore delle mestruazioni o del parto.
A Deir el-Medina sono state trovate anche tre statuette di argilla raffiguranti corpi di donne che sono state esaminate approfonditamente a decenni dal loro ritrovamento. Le statuette mostravano anche loro tatuaggi sulla parte bassa della schiena e sulla parte superiore delle cosce e alcuni tatuaggi raffiguravano, ancora una volta, il dio Bes.
Secondo i ricercatori questi tatuaggi facevano visivamente riferimento a donne incinte, ostetriche e madri che partecipavano ai rituali post-partum. I tatuaggi erano una sorta di protezione per madre e bambino.

Fonte:
livescience.com

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