mercoledì 9 novembre 2022

Marina di Camerota, trovati i resti di un antichissimo elefante

Marina di Camerota, il luogo del ritrovamento
(Foto: UniBo)

Presso la Grotta del Poggio, ad est di Marina di Camerota, in località Lentiscelle, la campagna di scavi condotta dalle Università di Siena, Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell'Ambiente - UR Preistoria e Antropologia, e di Bologna, Dipartimento dei Beni Culturali, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Salerno e Avellino e il comune di Camerota, ha portato alla luce resti di un pachiderma di 140000 anni fa.
Le prime indagini alla Grotta del Poggio avvennero nel 1954 da parte del Professor Pietro Parenzan, fondatore della Stazione di Biologia Marina del Salento a Porto Cesareo (LE). Successivamente, negli anni '60, vennero condotte indagini sistematiche dal Professor Arturo Palma di Cesnola, emerito dell'Università di Siena, che individuò 14 strati compresi tra i 190000 ed i 130000 anni fa. In origine, il complesso del Poggio era costituito dalla Grotta, utilizzata come galleria di drenaggio per il Riparo, e dal Riparo stesso, una grotta più grande della prima. A causa di un crollo, il complesso ha la struttura attuale. Gli scavi condotti cinquant'anni fa portarono alla luce, negli strati più antichi, due resti umani, un molare e un osso di caviglia, e resti di elefante e rinoceronte, mentre nei livelli più recenti punte, lame e raschiatoi in pietra.
Gli scavi della campagna appena conclusa hanno indagato i livelli stratigrafici più alti. Sono emersi resti di osso di arto appartenente al Palaeoloxodon antiquus, l'elefante dalle zanne diritte vissuto nel Pleistocene Medio e Superiore, ovvero tra 550000 e 70000 anni fa circa, tre volte più grande rispetto alle odierne specie africane e indiane e con un cervello molto più piccolo. Si tratta della stessa specie rinvenuta nelle missioni precedenti. Caratteristico è il fatto che i resti dell'osso del Palaeoloxodon antiquus mostrano chiare tracce di percussione, segno della macellazione da parte dell'uomo.

Fonte:
mediterraneoantico.it

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