venerdì 6 gennaio 2023

Gerusalemme, la sepoltura del monaco incatenato

Gerusalemme, la sepoltura del monaco bizantino
(Foto: arkeonews.net)

Uno scheletro incatenato con anelli di ferro è stato scoperto a Khirbat el-Masani, a quattro chilometri a nordovest di Gerusalemme, lungo l'antica via che collegava Lod alla città santa, attraverso Nebi Samuel/Nabi Samwill.
Lo scheletro risale a 1500 anni fa ed appartiene ad un monaco bizantino. Alla ricerca della salvezza, dell'espiazione del peccato o della spiritualità, i monaci asceti conducevano una vita segnata dall'astinenza dai piaceri sensuali. Forme più estreme di ascetismo includevano il dolore autoinflitto e la sofferenza volontaria, l'incatenamento del corpo alle rocce o il tenerlo in una cella, la preghiera fatta seduti su un pilastro e l'isolamento.
Gli archeologi dell'Autorità israeliana per le antichità avevano in precedenza scoperto una chiesa triabsidata di epoca bizantina a Khirbat el-Masani, che un tempo faceva parte di un monastero con una locanda per ospitare i pellegrini di passaggio. La chiesa è in parte scavata nella roccia ed è costruita con conci di calcare (pietra finemente lavorata), e potrebbe essere dedicata a San Zaccaria dal sacerdote Sabino.
In passato il sito è stato esaminato dalla Jerusalem Survey Map ed è stato anche condotto un piccolo scavo dall'archeologo Dottor Gaby Mazor, dell'Autorità per le Antichità Israeliane, scavo che ha portato a rivelare la parte anteriore di due delle absidi.

Particolare della sepoltura del monaco bizantino incatenato
(Foto: Autorità israeliana per le antichità)
Un vasto scavo condotto nel sito nel 2017, diretto dagli archeologi dell'Autorità israeliana per le antichità Zubair Adoi e Kafir Arbiv e finanziato dalla Moriah Jerusalem Development Corporation, ha portato alla luce un grande complesso architettonico, comprendente il monastero, una locanda e, soprattutto, la chiesa, permettendo di comprendere la pianta, le modalità costruttive e la datazione della chiesa.
Gli archeologi hanno recentemente scoperto che lo scheletro di un monaco, incatenato con anelli di ferro intorno al collo, alle mani e ai piedi, è stato sepolto in una tomba a cista accanto a due piccole celle chiuse simili a nicchie nell'abside centrale della chiesa. Il sepolto era probabilmente un monaco asceta che viveva dentro o vicino al complesso della chiesa, che portava le catene come parte della sua devozione.
La pratica ebbe origine in Siria nel IV o V secolo d.C., ma la scoperta della sepoltura nei pressi di Gerusalemme mostra che durante il periodo bizantino questa forma di estremo ascetismo si diffuse a sud della Siria fino alla regione di Gerusalemme.
L'archeologa dell'Autorità israeliana per le antichità Elena Kogan-Zehavi ha fatto una scoperta simile nel 1991 a Khirbat Tabaliya (Givat Ha-Matos), situata tra Gerusalemme e Betlemme.

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