sabato 11 novembre 2023

I tesori di Claterna, Pompei del nord Italia

Claterna, gemma incisa rinvenuta nell'area
archeologica (Foto: Roberto Macrì, Soprintendenza
Archeologia per la Città Metropolitana di Bologna e
le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara)

Lo scavo nel sito archeologico di Claterna, lungo la via Emilia, a metà strada tra le antiche Bononia (attuale Bologna), continua a restituire importanti reperti e così il MiC annuncia, attraverso il sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni, di voler creare nei 18 ettari del sito un parco archeologico di risonanza internazionale, tra i maggiori non stratificati presenti nel nord Italia.
Nel corso della presentazione di un'anteprima degli ultimi risultati degli scavi in quella che è una sorta di "Pompei del nord", sono stati mostrati i risultati ottenuti su una piccola porzione del vastissimo insediamento di Claterna: sono state riportate alla luce più di 3.000 monete in argento e bronzo, in ottime condizioni di conservazione, oltre ad una cinquantina di gemme incise
Nel corso della stessa presentazione è stato annunciato lo straordinario ritrovamento di un quinarius databile al 97 a.C,, una moneta che presenta una Vittoria alata intenta a scrivere su uno scudo poggiato su un trofeo. Sulla raffigurazione appare chiara la scritta "Roma", a testimonianza della celebrazione di vittorie militari romane dell'epoca.
Grazie a studi e ritrovamenti si evince che Claterna in epoca romana fosse un vivace centro commerciale, arrivato a contare 2.500 abitanti. Proprio per questo lo Stato ha annunciato di volere investire in questo sito con l'intento di valorizzare il territorio circostante sotto un profilo culturale e turistico.
I recenti scavi, poi, stanno restituendo materiali molto preziosi e significativi, oltre al quinarius anche marmi colorati che erano gestiti direttamente da Roma.
La città romana di Claterna prese il nome dal fiume che tuttora la bagna, il Quaderna, toponimo ritenuto di origine etrusca che parrebbe attestare un insediamento nel luogo già in quell'epoca. Le prime notizie sulla città si riferiscono ad un episodio della guerra di Modena, quando Aulo Irzio, nel 43 a.C., la espugna e vi si insedia per rafforzare la posizione di Ottaviano contro Antonio. La città venne, dunque, presa con le armi, il che attesterebbe la presenza di un apparato difensivo attorno alla città, non necessariamente costituito da solide mura ma verosimilmente realizzato con un vallo o terrapieno, benché oggi non ne resti traccia evidente sul terreno. Fonti scritte sono costituite da iscrizioni incise su lapidi in pietra rinvenute nel territorio e nel sito della città, dedicate a personaggi di rango, imperatori e divinità.
Claterna è ricordata anche da Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, che sul finire del IV secolo d.C. la include tra i "semirutarum urbium cadavera" (cadaveri di città semidirute), riferendosi al destino di decadenza economica e spoliazione da parte degli eserciti barbarici o al servizio degli usurpatori che accomunava molti altri centri della regione. In epoca romana Claterna fu dapprima un villaggio che assurse dignità urbana con l'autonomia amministrativa, quando nel I secolo a.C., venne elevata al rango di municipio, come capoluogo di una grande circoscrizione territoriale estesa tra i torrenti Idice e Sillaro, confinante ad ovest con Bononia e ad est con Forum Cornelii, attuale Imola.
I primi segni di una profonda crisi dovettero coincidere con il cambiamento delle strutture economiche, sociali e politiche dell'Impero, durante quel III secolo d.C. che vide il sopraggiungere delle prime incursioni barbariche anche nel cuore dell'Italia centro-settentrionale. La città si impoverisce lentamente e poche sono le iscrizioni, quasi tutte conservate nel Lapidario del Museo di Bologna: una ricorda come patrono della città Agrippa, l'amico e genero di Augusto; un'altra celebra la munificenza di un seviro che aveva fatto eseguire giochi durati sei giorni, ma pochissime iscrizioni hanno carattere sepolcrale.

Fonti:
ilgiornaledellarte.com
ilrestodelcarlino.it
sabapbo.beniculturali.it




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