martedì 28 luglio 2009

Poseidonia, la città degli dèi


Paestum fu fondata dai Greci intorno al 600 a.C.. Inizialmente il suo nome era Poseidonia, da Poseidone, corrispondente al latino Nettuno, al quale la città fu dedicata.
L'impianto della città si fondò, inizialmente, su una fattoria commerciale posta sulla sponda sinistra e presso la foce del fiume Silaros. Poi, le condizioni malariche del terreno indussero i coloni a spostare il centro abitato verso oriente, su un banco calcareo leggermente rialzato sulla pianura e sul litorale, lungo il corso del fiume Salso o Capodifiume.
Dall'impianto sul Silaros venne sviluppandosi il porto marittimo e fluviale della città e, presso questo, il santuario di Hera Argiva, uno dei più grandi e visitati santuari dell'Italia antica.
La fine dell'impero romano segnò la fine della città. Verso il 500 d.C., al termine di un'epidemia di maliaria, aggravata dalle condizioni poco salubri del terreno, gli abitanti finiro per abbandonare gradualmente la città, che venne sommersa dalla vegetazione.
La scoperta di Paestum risale al 1762, quando fu costruita la moderna strada che tuttora l'attraversa.
Madrepatria di Paestum era stata Sibari, fondata nel 720 a.C. da Achei e Trezeni che presero il nome di sibariti, famosi per il lusso e la ricchezza. Strabone, storico greco, narra che i sibariti avevano creato un insediamento fortificato nei pressi della foce del fiume Sele, estendendo la loro influenza sui territori limitrofi (VII-VI secolo a.C.). La fondazione di Poseidonia fu dovuta innanzitutto al bisogno dei sibariti di aprirsi una via commerciale tra lo Ionio ed il Tirreno, evitando la circumnavigazione della Calabria e lo stretto di Messina.
Nel 510 a.C. Sibari fu distrutta dai crotonesi. Molti dei suoi abitanti fuggirono, dunque, portandosi dietro le loro ricchezze, proprio verso Poseidonia. Sia le ricchezze che l'esperienza dei transfughi consentirono alla città di svilupparsi rapidamente e felicemente. Proprio a questo periodo risale la costruzione dei tre templi che ornano l'area archeologica: la cosiddetta Basilica, il cosiddetto Tempio di Poseidone ed il Tempio di Cerere, coevi all'unico affresco greco finora scoperto nella tomba del Tuffatore.
Nel V secolo a.C. i Lucani, popolazione italica, cominciarono ad infiltrarsi nella colonia, lasciando numerose testimonianze della loro presenza soprattutto nelle bellissime tombe affrescate prendendo a modello le tombe greche. Verso la fine del IV secolo, i Lucani, alleatisi ai Bruzi, combatterono contro e vinsero i Greci ed occuparono Poseidonia.
Nel 273 a.C. arrivarono i Romani che conquistarono la città e le imposero il nome di Paestum. La colonia rimase sempre fedele a Roma, anche durante i periodi più drammatici della sua storia. Nel III secolo le attività economiche e culturali tornarono a fiorire, sorsero l'anfiteatro, il foro, il ginnasio.
Alla decadenza della città contribuirono, nel tempo, l'apertura di nuove strade per il commercio in Oriente e l'epidemia di malaria che, nel IX secolo, unita alle scorrerie dei pirati saraceni, costrinsero gli abitanti di Paestum a rifugiarsi nell'entroterra, sui monti, abbandonando l'antica città.
Il tempio di Hera, più comunemente detto Basilica, fu costruito tra il 550 ed il 450 a.C.. Era dedicato all massima divinità femminile greca, Hera (Giunone per i Romani), sposa di Zeus. E' un tempio periptero, con nove colonne sui fronti e diciotto sui lati lunghi. La cella ha ben conservato il pronao. Nella parte posteriore della cella vi è l'adyton, ambiente accessibile solo ai sacerdoti che, qualche volta, custodiva il tesoro del tempio. Il coronamento del tempio era in terracotta dipinta con finte grondai e teste di leone e terminava con antefisse a forma di palmetta. Le colonne sono alte 4,68 metri e possiedo un'entasi assai evidente.
Il tempio di Athena o tempio di Cerere, fu costruito nel 500 a.C. circa. Presenta una facciata ad alto frontone ed un fregio dorico, composto da ampi blocchi di calcare. E' privo di adyton, cioè della camera del tesoro. Tradizionalmente il tempio fu attribuito a Cerere ma la scoperta di numerose statuette in terracotta che raffigurano Athena ha fatto propendere gli studiosi per la dedica a questa divinità.
Il tempio di Nettuno è anch'esso, in realtà, dedicato ad Hera, fu eretto anch'esso nel V secolo a.C. e la sua concezione è ispirata al tempio di Zeus ad Olimpia. Il tempio è di ordine dorico, con sei colonne in facciata, e si eleva su tre gradini. La cella è divisa in tre navate. Il numero pari di colonne sui fianchi rappresenta un'anomali rispetto alla pianta dei templi greci. Le colonne, inusualmente massicce, hanno un diametro di 2,09 metri alla base e di 1,55 metri alla sommità.

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