giovedì 10 dicembre 2009

Asce africane


Il bacino di un grande lago africano sta fornendo importanti informazioni sulle vie di migrazione e sulle pratiche di caccia dei primi uomini vissuti tra il periodo medio e quello tardo dell'Età della Pietra, tra 150.000 e 10.000 anni fa. I ricercatori dell'Università di Oxford hanno scoperto, nel bacino di un lago, in Botswana, che la regione era, un tempo, molto più arida ed umida di quanto sia oggi.
Nel letto del lago gli studiosi hanno rinvenuto migliaia di strumenti di pietra che fanno luce su come gli uomini, in Africa, si adattarono a vari eventi relativi al cambiamento climatico, durante il periodo che coincide con l'ultima era glaciale in Europa. Ora i ricercatori stanno esaminando il bacino prosciugato del lago Makgadikgadi, nel Deserto del Kalahari. La ricerca ha preso spunto dal ritrovamento, nel letto del fiume, del primo di quelli che si ritiene siano gli strumenti di pietra più grandi finora ritrovati.
La scoperta risale, in realtà, agli anni Novanta, ma è stata rivelata solo ora. Gli strumenti sono lunghi oltre 30 centimetri e di età incerta. Il pavimento del lago asciutto è, inoltre, ricoperto di migliaia di altri piccoli strumenti in pietra. Il professor David Thomas sostiene che, quando il livello del lago si abbassò, creò delle polle d'acqua attorno alle quali si radunarono gli animali. Probabilmente questa zona fu, per gli uomini primitivi, una ricca zona di caccia. Come mai le asce di pietra siano così grandi, ancora non è stato accertato.

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