giovedì 1 aprile 2010

La comunità del Tarim


Nel 1934, nel deserto a nord del Tibet l'archeologo svedese Folke Bergman ritrovò un cimitero davvero straordinario. Dopo un oblìo di 66 anni, i cinesi riscoprirono, grazie al GPS, le antiche sepolture e le scavarono tra il 2003 ed il 2005.
Nei cinque livelli di cui è composta la necropoli, sono stati ritrovati ben 200 pali, di 4 metri d'altezza ognuno, ai piedi dei quali vi erano delle barche capovolte coperte con pelli di vacca. I defunti, all'interno, erano ancora vestiti ed avevano, a corredo, fili d'erba intrecciati, maschere e fasci d'ephedra. Nelle sepolture femminili erano anche presenti due o tre falli di legno a grandezza naturale. Le barche, in cui erano sepolti gli uomini, invece, avevano la forma di una vulva.
I corpi più antichi, ritrovati nello straordinario cimitero, hanno ben 3980 anni e si sono conservati grazie al clima secco del luogo. I tratti somatici dei defunti presentano spiccate caratteristiche europee.
Il cimitero si trova accanto al corso di un fiume essiccato nel bacino del Tarim. La popolazione di questo luogo non ha un nome e sono ancora sconosciute le sue origini. Alcune delle 200 mummie sono state analizzate da alcuni esperti cinesi. Lo studio ha evidenziato che il cromosoma Y dei corpi analizzati, è caratteristico soprattutto dell'Europa Orientale, dell'Asia Centrale e della Siberia. Probabilmente le popolazioni di Europa e Siberia, circa 4000 anni fa, si sono in qualche modo imparentate. Il bacino del Tarim era già secco quando vi giunse questa misteriosa popolazione

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