Un lungo intervento di restauro ha permesso di inaugurare, all'interno del Foro Romano, il percorso di visita al Tempio di Venere e Roma, che si affaccia sulla valle del Colosseo con un basamento imponente.
Il Tempio fu voluto dall'imperatore Adriano, che lo dedicò alla Città Eterna e alla dea Venere, madre di Enea, fondatore di Roma. Fu costruito sulle pendici della Velia a partire dal 121 d.C. e fu inaugurato nel 141 dal successore di Adriano, Antonino Pio. Era stato eretto sul luogo dove sorgeva, un tempo, il vestibolo della Domus Aurea, del quale mantenne l'orientamento e riutilizzò le fondazioni, almeno in parte.
Il Tempio di Venere e Roma si innalzava al centro di un grande podio artificiale affiancato, sui lati lunghi da un doppio portico di colonne in granito grigio. Sui lati corti era collegato, per mezzo di gradinate, alla piazza del Colosseo e al Foro. L'interno del tempio era dotato di due celle orientate in senso opposto, una per ciascuna divinità e precedute da un vestibolo. Della cella rivolta verso il Colosseo, dedicata a Venere, rimane solo l'abside. L'altra abside fu inglobata nell'ex convento di Santa Francesca Romana.
Quello che attualmente è visibile del Tempio è quanto rimane del restauro intrapreso da Massenzio nel 307 d.C. dopo un incendio che distrusse la parte centrale del Foro. L'edificio abbandonato e spogliato dei suoi arredi a cominciare dal VII secolo, quando l'imperatore Eraclio concesse a papa Onorio (625-638) le tegole di ottone della copertura del tetto per utilizzare a San Pietro.
I primi scavi furono intrapresi e realizzati durante l'amministrazione francese di Roma, tra il 1810 e il 1817.
Il Tempio fu voluto dall'imperatore Adriano, che lo dedicò alla Città Eterna e alla dea Venere, madre di Enea, fondatore di Roma. Fu costruito sulle pendici della Velia a partire dal 121 d.C. e fu inaugurato nel 141 dal successore di Adriano, Antonino Pio. Era stato eretto sul luogo dove sorgeva, un tempo, il vestibolo della Domus Aurea, del quale mantenne l'orientamento e riutilizzò le fondazioni, almeno in parte.
Il Tempio di Venere e Roma si innalzava al centro di un grande podio artificiale affiancato, sui lati lunghi da un doppio portico di colonne in granito grigio. Sui lati corti era collegato, per mezzo di gradinate, alla piazza del Colosseo e al Foro. L'interno del tempio era dotato di due celle orientate in senso opposto, una per ciascuna divinità e precedute da un vestibolo. Della cella rivolta verso il Colosseo, dedicata a Venere, rimane solo l'abside. L'altra abside fu inglobata nell'ex convento di Santa Francesca Romana.
Quello che attualmente è visibile del Tempio è quanto rimane del restauro intrapreso da Massenzio nel 307 d.C. dopo un incendio che distrusse la parte centrale del Foro. L'edificio abbandonato e spogliato dei suoi arredi a cominciare dal VII secolo, quando l'imperatore Eraclio concesse a papa Onorio (625-638) le tegole di ottone della copertura del tetto per utilizzare a San Pietro.
I primi scavi furono intrapresi e realizzati durante l'amministrazione francese di Roma, tra il 1810 e il 1817.
Tempio di Venere e Roma
Roma, Area Archeologica centrale
orario: tutti i giorni dalle 8.30 fino a un'ora prima del tramonto. L'accesso, all'interno dell'area del Foro Romano, si trova a fianco dell'Arco di Tito.
info: 06.39967700
Roma, Area Archeologica centrale
orario: tutti i giorni dalle 8.30 fino a un'ora prima del tramonto. L'accesso, all'interno dell'area del Foro Romano, si trova a fianco dell'Arco di Tito.
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