Sono state fatte delle interessantissime scoperte archeologiche nel sito di Tell Lilan, 120 chilometri a nord-est di Hasaka, un sito che risale agli inizi del II millennio a.C. su una delle importanti vie commerciali che collegavano la Cappadocia con l'Anatolia.
Saggi di scavo erano stati già effettuati nel 1978 ed avevano mostrato che l'area aveva cominciato ad essere abitata durante il VI millennio a.C. e restò popolata fino alla fine del 1800 a.C.. Sono state scoperte ceramiche pertinenti ad un periodo compreso tra il 6500 ed il 5500 a.C., oltre a vasi a forma di campana, del 4000-3100 a.C.. Gli scavi hanno permesso anche di scoprire un insediamento umano del periodo di Ninive, che ha restituito ceramica dentata, tazze color giallo, piedistalli di statua colorate e pentole.
Il sito misura quasi 15 ettari e fu abitato stabilmente sin dal III millennio a.C.. Il punto più elevato di popolamento si ebbe durante la metà del II millennio a.C., quando un muro difensivo fu eretto per proteggere le aree residenziali che andavano velocemente espandendosi.
E' stato anche riportato alla luce un tempio, nell'area nord-est del sito, le cui caratteristiche sono le facciate, i pilastri decorati con motivi spiraliformi ed un corridoio centrale, circondato da camere sui lati est ed ovest. Nel tempio sono state ritrovate ceramiche, sigilli, tavolette cuneiformi. Un locale ha restituito un archivio di 650 tavolette cuneiformi incise in un dialetto antico babilonese. Si tratta di testi sia amministrativi che economici, messaggi politici e trattati che fanno luce sul periodo successivo alla caduta della città di Mari (1759 a.C.).
I testi di Tel Lilan e altri siti informano che la città fu chiamata Shubat Enlil, "la casa di Enlil" dal re assiro Shamshi-Adad I. Prima di allora era nota come Shekhna, nome che fu recuperato dopo la morte di Shamshi-Adad I (1776 a.C.).
La città fu distrutta da Samsu-iluna, re di Babilonia, nel 1728 a.C..
Saggi di scavo erano stati già effettuati nel 1978 ed avevano mostrato che l'area aveva cominciato ad essere abitata durante il VI millennio a.C. e restò popolata fino alla fine del 1800 a.C.. Sono state scoperte ceramiche pertinenti ad un periodo compreso tra il 6500 ed il 5500 a.C., oltre a vasi a forma di campana, del 4000-3100 a.C.. Gli scavi hanno permesso anche di scoprire un insediamento umano del periodo di Ninive, che ha restituito ceramica dentata, tazze color giallo, piedistalli di statua colorate e pentole.
Il sito misura quasi 15 ettari e fu abitato stabilmente sin dal III millennio a.C.. Il punto più elevato di popolamento si ebbe durante la metà del II millennio a.C., quando un muro difensivo fu eretto per proteggere le aree residenziali che andavano velocemente espandendosi.
E' stato anche riportato alla luce un tempio, nell'area nord-est del sito, le cui caratteristiche sono le facciate, i pilastri decorati con motivi spiraliformi ed un corridoio centrale, circondato da camere sui lati est ed ovest. Nel tempio sono state ritrovate ceramiche, sigilli, tavolette cuneiformi. Un locale ha restituito un archivio di 650 tavolette cuneiformi incise in un dialetto antico babilonese. Si tratta di testi sia amministrativi che economici, messaggi politici e trattati che fanno luce sul periodo successivo alla caduta della città di Mari (1759 a.C.).
I testi di Tel Lilan e altri siti informano che la città fu chiamata Shubat Enlil, "la casa di Enlil" dal re assiro Shamshi-Adad I. Prima di allora era nota come Shekhna, nome che fu recuperato dopo la morte di Shamshi-Adad I (1776 a.C.).
La città fu distrutta da Samsu-iluna, re di Babilonia, nel 1728 a.C..
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