sabato 28 maggio 2011

La domus romana di Assisi, altri particolari

Particolare di uno degli affreschi della domus
Emergono altri particolari della stupefacente casa romana ritrovata ad Assisi. Gli scavi sono iniziati, in realtà, nel 2001 e con il tempo hanno permesso di rivelare sempre più particolari di una domus di straordinaria importanza, soprattutto per la ricercatezza e la raffinatezza della tecnica pittorica utilizzata per gli affreschi, datata alla prima metà del I secolo d.C., più o meno all'epoca in cui il soglio imperiale era appannaggio della gens Giulio-Claudia. La domus si trova al centro di  Assisi, non lontana dal Tempio di Minerva e dal Foro Romano e a monte di quella comunemente chiamata Casa di Properzio. Già si parla di una Pompei umbra.
Si possono vedere, a tutt'oggi, il peristilium, lungo 7,80 metri, e cinque ambienti, tre dei quali si affacciavano proprio su questo cortile interno. Del peristilium rimangono in situ quattro colonne rivestite in stucco, conservate per tutta la loro altezza di 4 metri, il cui diametro è di 55 centimetri. Rimane anche il pavimento a mosaico a tessere nere di piccole dimensioni e le pareti con decorazione pittorica.
Dei tre ambienti che si affacciano sul lato nord del peristilium, uno è stato identificato come un probabile triclinio con decorazione parietale di terzo stile avanzato. I colori utilizzati per le raffigurazioni geometriche sono il rosso, il giallo e il verde. La decorazione è sormontata da elementi architettonici rappresentanti due quinte poste affrontate al centro delle queali è raffigurato un tripode.
Un altro ambiente si conserva per tutta la sua altezza di 4,20 metri e si affacciava sul peristilium grazie ad una porta ed una finestra con davanzale di marmo ancora conservate. Eccezionale è la decorazione pittorica delle pareti, soprattutto di quella nord che presenta una tripartizione orizzontale: la fascia in alto è di colore bianco e presenta elementi architettonici e due pinakes; la fascia mediana è di color rosso pompeiano, molto ben conservata, con al centro un pinax raffigurante una coppia su un letto da banchetto in atteggiamento intimo; la fascia inferiore è costituita dallo zoccolo di colore nero, nella cui parte centrale corre un fregio con cinque figure femminili: sono quattro dame ben vestite che osservano una quinta intenta alla toletta.
La pavimentazione di quest'ultimo ambiente è a mosaico con tessere bianche e tere e decorazione geometrica. E' riconoscibile un esagono nero con fiore bianco a sei petali al centro, circondato da quadrati neri alternati a triangoli. Il mosaico è stato realizzato con estrema accuratezza ed uniformità. Sul pavimento, durante lo scavo, sono stati ritrovati una gran quantità di fermacapelli, il che ha fatto ritenere che potesse trattarsi di un cubiculum. Sulla soglia della stanza gli archeologi hanno trovato un piccolo altare in terracotta con una statuina, il Lararium, dedicato alle divinità protettrici della casa. Appeso al soffitto c'era sicuramente l'oscillum rinvenuto in terra rotto in due pezzi: era un grande talismano in marmo a forma di mezzaluna, che oscillava al soffiare del vento. Gli agricoltori lo utilizzavano nei campi durante le feste rituali

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