I Mercati di Traiano, veduta generale |
I Mercati di Traiano sono tra i complessi più imponenti che siano stati edificati in età imperiale a Roma. Furono inaugurati nel 212 d.C. per celebrare la conquista della Dacia da parte dell'imperatore Traiano.
Da diversi mesi sono in corso dei lavori di restauro, all'interno dei Mercati, lavori che interessato il grande emiciclo e la via Biberatica, un percorso esterno al complesso noto per la sua particolare concezione urbanistica ed architettonica. Il cantiere di restauro è visibile al pubblico durante tutta l'estate e permette, attraverso l'utilizzo di pannelli di recinzione proprio sulla via Biberatica, di ripercorrere le diverse fasi di vita dei Mercati, permettendo a chi visita il complesso di confrontare sul posto i materiali, le tecniche e l'organizzazione dei cantieri dei Romani con quelli dei contemporanei.
L'esposizione comprende anche materiali inediti: elementi architettonici in marmo, due capitelli corinzieggianti figurati; un tondo con la commemorazione del Giubileo del 1600; un orcio; tre laterizi bollati e frammenti di contenitori dall'età imperiale a quella altomedioevale. Questi ultimi provengono dalla scavo del 2005 nell'area del Giardino delle Milizie.
Le date dei bolli laterizi fanno ritenere che una parte della costruzione risalga in parte all'epoca di Traiano ed è, forse, da attribuire all'architetto dell'imperatore, Apollodoro di Damasco, anche se si ritiene che il complesso sia stato concepito già sotto il regno di Domiziano. La tecnica costruttiva utilizzata nei Mercati di Traiano è il laterizio (cementizio rivestito da un paramento in mattoni), che sfrutta tutti gli spazi disponibili, inserendo ambienti di varia forma ai differenti livelli del monumento. Numerosi sono i collegamenti interni tra i vari livelli, quali scale o cordonate.
In passato si è pensato che la funzione commerciale dell'edificio fosse dovuta alle preoccupazioni di Traiano circa la precaria situazione annonaria della città. I Mercati venivano, in tal modo, ad essere il punto finale di un gigantesco sistema di rifornimento di Roma, assicurato anche dalla costruzione del porto di Traiano a Fiumicino. Ultimamente, analizzando la composizione, la planimetria e la destinazione d'uso dei diversi ambienti, si è più propensi a pensare che i Mercati fossero una sorta di centro polifunzionale dove si svolgevano attività di natura amministrativa. Nel corpo centrale doveva aver sede il procurator Fori Divi Traiani, citato in un'iscrizione ritrovata di recente e forse preposto all'amministrazione e alla gestione del complesso monumentale.
Da diversi mesi sono in corso dei lavori di restauro, all'interno dei Mercati, lavori che interessato il grande emiciclo e la via Biberatica, un percorso esterno al complesso noto per la sua particolare concezione urbanistica ed architettonica. Il cantiere di restauro è visibile al pubblico durante tutta l'estate e permette, attraverso l'utilizzo di pannelli di recinzione proprio sulla via Biberatica, di ripercorrere le diverse fasi di vita dei Mercati, permettendo a chi visita il complesso di confrontare sul posto i materiali, le tecniche e l'organizzazione dei cantieri dei Romani con quelli dei contemporanei.
L'esposizione comprende anche materiali inediti: elementi architettonici in marmo, due capitelli corinzieggianti figurati; un tondo con la commemorazione del Giubileo del 1600; un orcio; tre laterizi bollati e frammenti di contenitori dall'età imperiale a quella altomedioevale. Questi ultimi provengono dalla scavo del 2005 nell'area del Giardino delle Milizie.
Le date dei bolli laterizi fanno ritenere che una parte della costruzione risalga in parte all'epoca di Traiano ed è, forse, da attribuire all'architetto dell'imperatore, Apollodoro di Damasco, anche se si ritiene che il complesso sia stato concepito già sotto il regno di Domiziano. La tecnica costruttiva utilizzata nei Mercati di Traiano è il laterizio (cementizio rivestito da un paramento in mattoni), che sfrutta tutti gli spazi disponibili, inserendo ambienti di varia forma ai differenti livelli del monumento. Numerosi sono i collegamenti interni tra i vari livelli, quali scale o cordonate.
In passato si è pensato che la funzione commerciale dell'edificio fosse dovuta alle preoccupazioni di Traiano circa la precaria situazione annonaria della città. I Mercati venivano, in tal modo, ad essere il punto finale di un gigantesco sistema di rifornimento di Roma, assicurato anche dalla costruzione del porto di Traiano a Fiumicino. Ultimamente, analizzando la composizione, la planimetria e la destinazione d'uso dei diversi ambienti, si è più propensi a pensare che i Mercati fossero una sorta di centro polifunzionale dove si svolgevano attività di natura amministrativa. Nel corpo centrale doveva aver sede il procurator Fori Divi Traiani, citato in un'iscrizione ritrovata di recente e forse preposto all'amministrazione e alla gestione del complesso monumentale.
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