giovedì 11 agosto 2011

Sorprendenti scoperte in Gran Bretagna

La Cattedrale di Exeter
La scoperta di una grande quantità di antiche monete potrebbe gettare nuova luce sull'estensione del dominio romano sulla Gran Bretagna. I Romani potrebbero aver avuto il controllo su una parte del sud ovest dell'isola più grande di quanto si è finora pensato.
Gli archeologi sono sempre stati convinti che Exeter, nel Devon, sia stato l'ultimo avamposto dell'impero. Il ritrovamento di queste monete è considerata una delle più grandi scoperte della storia dell'antica di Roma e mette in discussione il fatto che i Romani siano stati fermati dalla resistenza di feroci tribù locali.
Sam Moorhead, studioso del British Museum, è convinto che si è alle fasi iniziali di un importante processo di revisione storica sull'occupazione romana della Gran Bretagna. Le monete che stanno determinando questo subbuglio culturale sono state ritrovate da due archeologi amatoriali tramite il metal detector. Il tesoro è stato immediatamente consegnato alle autorità che hanno incaricato degli archeologi di effettuare un'indagine sul luogo di ritrovamento. Con enorme sorpresa è stato scoperto un grandissimo insediamento che, per motivi di sicurezza, non è stato comunicato alla stampa. Si sa solamente che si trova a qualche miglia da Exeter.
Nell'insediamento sono state ritrovate tredici case a pianta rotonda, cave di ghiaia e sentieri che percorrevano almeno dodici campi. E' il primo ritrovamento del genere in Gran Bretagna. Gli scavi sistematici sono previsti a breve. Uno studioso del British Museum ha affermato che scoperte del genere non sono comuni nel Devon. Gli scavi iniziali hanno permesso di accertare la vivacità degli scambi commerciali con tutta l'Europa, una via di collegamento verso un insediamento molto più grande di Exeter ed alcune strutture che incuriosiscono molto gli archeologi.
Quello che ha maggiormente eccitato gli archeologi è stata la scoperta di due tumuli sepolcrali che sembrano essere stati edificati prioprio al fianco della strada principale dell'insediamento. Gli studiosi pensano che si tratti del primo segno di un antico cimitero romano. Per il momento non esiste certezza sul periodo esatto di occupazione del sito, ma le monete ritrovate risalgono a un periodo leggermente precedente la fase dell'invasione romana e arrivano fino al 378 d.C.
I Romani raggiunsero Exeter durante l'invasione della Britannia, tra il 50-55 d.C.. Una legione, guidata dal futuro imperatore Vespasiano, costruì una fortezza su uno sperone di roccia che si affacciava sul fiume Exe. La legione è rimasta in questo luogo nei successivi venti anni prima di spostarsi nel Galles. Due anni dopo la partenza della legione, Exeter si trasformò in un vivace insediamento romano-britannico dal nome di Isca Dumnoniorum (in cornico Karesk, in gallese Caerwysg) , con palazzi pubblici in stile romano, bagni e un tribunale. Era la città principale dei Dumnonii, una tribù britannica che abitava il Devon e il Cornwall.
Finora si è pensato che la resistenza britannica agli usi ed all'invasione romana avesse impedito ai Romani di espandersi in direzione sud ovest. Si è, pertanto, fissato ad Exeter il punto più estremo dell'occupazione romana nel sud ovest dell'antica Britannia. Pare, invece, che così non sia stato.

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