giovedì 8 settembre 2011

Il nonno dell'uomo

Il cranio dell'Australopitecus Sediba
Il più vicino antenato dell'uomo è vissuto quasi due milioni di anni fa. Era un ominide e si "chiamava" Australopitecus Sediba, aveva un pò dell'uomo e un pò della scimmia. Gli studiosi indicano con il termine "ominide" un membro della famiglia allargata che comprende scimmie moderne e antenati comuni.
La scoperta degli Australopitecus Sediba è avvenuta nel 2008, in Sudafrica a Malapa. Sono stati ritrovati oltre 220 frammenti di ossa di almeno 5 individidui in un'antica grotta dove sono scivolati nel giro di poco tempo l'uno dall'altro. I sedimenti presenti nella grotta hanno conservato i corpi nel tempo. Alcuni resti sono conservati in modo eccellente.
Gli studiosi si sono concentrati in modo particolare su due individui, quelli meglio conservati: un piccolo di 10-13 anni ed una femmina, che hanno restituito alcune informazioni interessanti. Il cervello, per esempio, ha mostrato una conformazione che non corrisponde alla transizione al genere Homo, mentre la mano ha una struttura molto diversa da quella delle scimmie e mostra le caratteristiche adatte ad afferrare gli oggetti.
I fossili sono stati datati tra 1,97 e 1,98 milioni di anni fa.

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