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Una delle ceramiche ritrovate |
Gli scavi presso un antico villaggio degli Enotri di Broglio, a Trebisacce, in provincia di Cosenza, stanno riservando grosse sorprese agli archeologi. Le novità saranno illustrate oggi nei locali della ex pretura di Trebisacce. Agli scavi lavorano gli archeologi de "La Sapienza" di Roma, coordinati dal professor Alessandro Vanzetti.
Gli scavi si sono essenzialmente concentrati su due aree: una grande struttura seminterrata e i resti di una capanna ricostruita più volte su se stessa durante i secoli. Nell'area della grande struttura seminterrata si è rivelata agli studiosi una vasca di 5 per 2 metri, più volte rivestita, due volte almeno con argilla selezionata, che spicca per la qualità con cui è stata costruita. La vasca è stata datata all'Età del Bronzo Finale (1150-950 a.C.), al termine dei rapporti con i Micenei della Grecia causati dal crollo della civiltà dei palazzi. Al lato della vasca sono presenti livelli di pietre alternati a piani argillosi. Da uno di questi livelli sono emersi due pezzi di cavallini in ceramica dipinta: un muso e una parte posteriore con coda. Il muso appare forgiato in uno stile molto simile al vero e reca disegnata, con pittura rosso-bruna, la bardatura. Con questi reperti sale a quattro il numero dei cavallini ritrovati. Sono stati anche rinvenuti i frammenti di almeno tre cassoni di carretti e alcune ruote.
Nell'area della capanna è stato prelevato un forno per la cottura dei cibi. Smontato accuratamente, sarà ricomposto per esporlo in un futuro museo. Sotto questo forno è stato rinvenuto un autentico mosaico di frammenti ceramici, deposti in questo modo per isolare il forno dall'umidità del terreno. La struttura risale all'Età del Bronzo Recente (1300-1150 a.C.), quando i rapporti con i Micenei erano molto intensi.
La nazione degli Enotri fiorì per circa un millennio, insediata in siti di altura, vere e proprie rocche, che consentivano loro di controllare il territorio. Gli Enotri erano abili lavoratori dei metalli e della ceramica, ma eccellevano anche nella manipolazione della pasta vitrea e dell'avorio.
Il sito di Broglio si affaccia sull'anfiteatro pianeggiante della Sibaritide, collocato su un terrazzo collinare il cui terreno è adatto allo sfruttamento agricolo. La prima occupazione risale alla media Età del Bronzo. Le strutture abitative erano costituite essenzialmente da capanne in legno o in altro materiale deperibile, sistemate a terra o su uno zoccolo di pietrame a secco.
I primi contatti con il mondo egeo si hanno intorno al 1400 a.C., quando compare la prima ceramica depurata e decorata con motivi a spirali, ad onda o con elementi vegetali stilizzati.
Gli scavi si sono essenzialmente concentrati su due aree: una grande struttura seminterrata e i resti di una capanna ricostruita più volte su se stessa durante i secoli. Nell'area della grande struttura seminterrata si è rivelata agli studiosi una vasca di 5 per 2 metri, più volte rivestita, due volte almeno con argilla selezionata, che spicca per la qualità con cui è stata costruita. La vasca è stata datata all'Età del Bronzo Finale (1150-950 a.C.), al termine dei rapporti con i Micenei della Grecia causati dal crollo della civiltà dei palazzi. Al lato della vasca sono presenti livelli di pietre alternati a piani argillosi. Da uno di questi livelli sono emersi due pezzi di cavallini in ceramica dipinta: un muso e una parte posteriore con coda. Il muso appare forgiato in uno stile molto simile al vero e reca disegnata, con pittura rosso-bruna, la bardatura. Con questi reperti sale a quattro il numero dei cavallini ritrovati. Sono stati anche rinvenuti i frammenti di almeno tre cassoni di carretti e alcune ruote.
Nell'area della capanna è stato prelevato un forno per la cottura dei cibi. Smontato accuratamente, sarà ricomposto per esporlo in un futuro museo. Sotto questo forno è stato rinvenuto un autentico mosaico di frammenti ceramici, deposti in questo modo per isolare il forno dall'umidità del terreno. La struttura risale all'Età del Bronzo Recente (1300-1150 a.C.), quando i rapporti con i Micenei erano molto intensi.
La nazione degli Enotri fiorì per circa un millennio, insediata in siti di altura, vere e proprie rocche, che consentivano loro di controllare il territorio. Gli Enotri erano abili lavoratori dei metalli e della ceramica, ma eccellevano anche nella manipolazione della pasta vitrea e dell'avorio.
Il sito di Broglio si affaccia sull'anfiteatro pianeggiante della Sibaritide, collocato su un terrazzo collinare il cui terreno è adatto allo sfruttamento agricolo. La prima occupazione risale alla media Età del Bronzo. Le strutture abitative erano costituite essenzialmente da capanne in legno o in altro materiale deperibile, sistemate a terra o su uno zoccolo di pietrame a secco.
I primi contatti con il mondo egeo si hanno intorno al 1400 a.C., quando compare la prima ceramica depurata e decorata con motivi a spirali, ad onda o con elementi vegetali stilizzati.
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