mercoledì 9 novembre 2011

Il cancro nell'antico Egitto

L'antico egizio morto di cancro alla prostata
Un uomo egiziano vissuto 2250 anni fa ha combattuto, a suo tempo, una lunga e dolorosa battaglia contro un male alla schiena che andava diffondendosi in tutto il corpo, provocando grande sofferenza durante i movimenti.
L'uomo, di cui il nome è sconosciuto, cedette al male implacabile ad un'età compresa tra i 51 e i 60 anni. I suoi lo fecero mummificare affinchè potesse risorgere in un aldilà più felice e sereno. Ora i ricercatori hanno scoperto che l'uomo è il secondo caso più antico al mondo di malato terminale di cancro alla prostata. Il primo in assoluto fu un re scita morto 2700 anni fa in Russia).
Per molto tempo i ricercatori hanno avuto difficoltà ad individuare i segni della terribile malattia nelle mummie. Nel 1998 uno studio americano aveva calcolato che solo 176 casi di tumori maligni dello scheletro sono stati documentati tra le decine di migliaia di individui esaminati. Il cancro, però, non era assolutamente una cosa rara, complice la fuliggine dei camini a legna e dei focolari e il bitume con il quale si impermeabilizzavano le navi.
Ora, con scanner migliori, ad alta risoluzione, si potranno anche individuare forme cancerose più piccole di quelle finora rilevate.

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