lunedì 6 agosto 2012

Oggetti da ossa umane a Teotihuacan

Alcuni archeologi messicani hanno fatto una scoperta piuttosto sconcertante: femori e crani dei morti erano utilizzati da una civiltà pre-azteca per ricavare oggetti di uso quotidiano. Dalle ossa degli antenati erano ricavati bottoni, pettini, spatole. E' quanto è emerso dall'analisi di 5.000 frammenti ossei ritrovati a Teotihuacan, a 50 chilometri da Città del Messico.
Per rimuovere la carne e i muscoli dalle ossa erano utilizzati diversi tipi di coltelli di pietra. L'operazione doveva necessariamente essere portata a termine subito dopo la morte dell'avo. Le ossa analizzate recentemente sono state ritrovate in un quartiere di Teotihuacan chiamato Ventilla. I frammenti risalirebbero al periodo Classico (200-400 d.C.) e non presentano segni di sacrifici rituali.
La ricerca ha permesso, inoltre, di appurare che le ossa appartenevano a gente del posto che, secondo la tradizione, era seppellita sotto il pavimento delle abitazioni. Gli oggetti erano realizzati esclusivamente con ossa di adulti sani, dal momento che quelle dei bambini erano troppo fragili. Gli archeologi ancora non hanno scoperto chi fosse adibito al compito di "modellare" le ossa a forma di oggetti, né sanno che fine faceva la carne rimossa.

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