domenica 18 agosto 2013

Un disastro climatico di 3200 anni fa

Il Lago Salato di Cipro, dove sono stati effettuati prelievi di terreno
che hanno restituito pollini e fossili marini (Foto: David Kaniewski)
Per decenni gli archeologi hanno dibattuto sulla causa che ha portato al collasso le fiorenti civiltà della costa orientale del Mediterraneo. Sono stati chiamati in causa la guerra, i disordini politici e le catastrofi naturali. Ora un nuovo studio ha aperto le porte ad una nuova teoria che vede nel cambiamento climatico il responsabile di quell'antico disastro.
Analizzando antichi pollini provenienti da Cipro, i ricercatori hanno scoperto che la regione fu colpita da una devastante siccità circa 3200 anni fa. Gli scritti antichi riportano di cattivi raccolti, carestie e invasioni che si verificarono all'incirca nello stesso periodo, suggerendo che il cambiamento climatico abbia portato, come conseguenza, il crollo generalizzato della società dell'Età del Bronzo.
Prima che ciò accadesse, i popoli dell'Egeo, gli Ittiti, gli Egiziani e i Siro-Palestinesi avevano dato vita ad una fitta rete di legami economici e commerciali che si dipanava su tutto il Mediterraneo orientale. Intorno al 1200 a.C., però, questa complessa rete di scambi scomparve improvvisamente dalla storia. Per capire cosa fosse successo 3200 anni fa, gli studiosi di più discipline hanno effettuato approfondite ed estese ricerche nel Lago Salato di Larnaca, sull'isola di Cipro, un importante scalo commerciale nell'antico Mediterraneo orientale. I reperti recuperati durante la ricerca sono stati datati al radiocarbonio, in modo da determinare l'età di ogni strato di sedimento. In seguito i ricercatori hanno esaminato 84 grani di polline contenuti nei sedimenti estratti dal lago ed hanno identificato le specie arboree dalle quali provenivano. Hanno così scoperto che 3200 anni fa i boschi lussureggianti che circondavano il Lago Salato furono soppiantati da un'arida distesa di prateria, segno di uno dei periodi più aridi degli ultimi 5000 anni della storia del Mediterraneo orientale.
Le analisi dei fossili marini contenuti nei prelievi effettuati sul fondo del lago, hanno rivelato che il sito era, un tempo, un vivace porto le cui acque si prosciugarono riducendosi ad un lago salato senza sbocco sul mare, contribuendo definitivamente al crollo del commercio e dell'agricoltura. Del resto esistono diverse testimonianze scritte di un evento traumatico che colpì le regioni del Mediterraneo orientale durante la Tarda Età del Bronzo. Si tratta di testi in geroglifico e cuneiforme che descrivono carestie e ondate migratorie dei misteriosi "popoli del mare", che effettuarono raid in Egitto, in Turchia, in Siria e sulle coste della Palestina all'incirca in concomitanza con il peggioramento climatico. Gli archeologi pensano che questi "popoli del mare" non fossero altro che profughi in fuga dalle loro terre oramai divenute inospitali e in cerca di nuove aree da abitare.

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