domenica 9 agosto 2015

Semi di giusquiamo e cure ottomane

Il tumulo di Kaman-Kalehoyuk, in Turchia (Foto: Wikimedia Commons)
Un team di archeologi che stanno svolgendo degli scavi a Kaman-Kalehoyuk, in Turchia, hanno trovato prove dell'utilizzo medicinale dei semi di giusquiamo. I semi sono stati trovati all'interno di una sorta di camino. Hanno usi terapeutici ed effetti simili agli stupefacenti ed alle sostanze psicotrope. La scoperta fornisce la prima prova archeologica della fumigazione del giusquiamo in Asia.
Il giusquiamo, il cui nome botanico è Hyoscyamus niger, è una pianta della famiglia delle solanacee, che ha avuto origine in Eurasia ma che si è diffusa, in seguito, in tutto il mondo. Tutte le specie di Hyoscyamus contengono atropina e scopolamina, concentrate, in modo particolare, nei semi. Questa caratteristica ha reso popolare i semi di questa pianta per la cura di vari disturbi e per la produzione di bevande magiche con effetti psicotropi.
L'utilizzo di questa pianta medicinale data ad epoca remota. Era ben nota agli antichi, Dioscoride (I secolo d.C.) la giudicava un ottimo rimedio per favorire il sonno e alleviare i dolori. Celso, che visse nello stesso periodo di Dioscoride, ne raccomandava l'uso sia interno che esterno.
Durante il dominio ottomano della Turchia il giusquiamo Beng o Benc era citato in diverse fonti letterarie e storiche in riferimento al suo utilizzo medicinale nel trattamento del mal di denti, del mal d'orecchi, delle irritazioni agli occhi e per la cura di altre malattie. I semi erano somministrati sotto forma di pillole oppure venivano bruciati per ricavarne fumo da aspirare. Le prove, però, dell'uso medicinale del giusquiamo in Asia erano finora inesistenti e non era chiaro in che modo gli ottomani trattassero i semi.
Semi di giusquiamo trovati all'interno del tumulo di Kaman-Kalehoyuk
(Foto: Rohan S.H. Fenwicka e Sahcihiro Omuraa)
L'ultimo studio in merito è stato condotto da archeologi dell'Università austrialiana del Queensland e dell'Istituto Giapponese di Archeologia anatolica, che hanno scoperto una grande quantità di semi di giusquiamo in un focolare durante gli savi a Kaman-Kalehoyuk, nell'Anatolia centrale, in un tumulo che presentava diversi strati di occupazione.
Kaman-Kalehoyuk si trova nella provincia turca di Kirsehir, a circa 100 chilometri a sudest di Ankara. La stratificazione del tumulo copre un periodo che va dall'Età del Bronzo al periodo ottomano. Il ritrovamento dei semi di giusquiamo è associato alla fase di occupazione ottomana (XV-XVII secolo). Sono 112 i semi di giusquiamo carbonizzati trovati in una sorta di forno ventilato, che suggeriscono un utilizzo medicinale degli stessi. Inoltre i ricercatori hanno appurato che per cuocere questi semi è stato utilizzato sterco di animale come combustibile. Le fonti storiche indicano che la fumigazione dei semi di giusquiamo era consigliata in particolare per dare sollievo al mal di denti.
Bisognava aspirare il fumo emesso dai semi di giusquiamo con la bocca aperta. I semi venivano sparsi direttamente sulla brace. Dopo si consigliava di risciacquare la bocca con acqua tiepida. Il sollievo dal mal di denti era dato dal catrame che veniva depositato dai vapori. Questo era quello che consigliava Scribonio Largo, medico dell'imperatore Claudio (47 d.C.) nel suo "Compositiones Medicamentorum".
L'alta concentrazione dei semi di giusquiamo carbonizzati datati all'epoca ottomana è coerente con le fonti letterarie che riferiscono come le fumigazioni di questi semi fossero utilizzate per curare il mal di denti ed è, nel contempo, la prima prova dell'utilizzo di questi semi in Asia.

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