mercoledì 25 maggio 2016

La misteriosa sepoltura di Givat Hamivtar, a Gerusalemme

L'ossario di Abba (Foto: Wikimedia Commons)
La grotta di Abba è conosciuta per essere la sepoltura dei resti di una persona che sembra essere stata crocifissa. La grotta si trova nel quartiere di Givat Hamivtar, alla periferia nord di Gerusalemme. Il nome le deriva dalla scritta in aramaico rinvenuta sul muro della sepoltura. La scritta recita: "Sono Abba, figlio del sacerdote Eleazar. Sono Abba l'oppresso, il perseguitato, nato a Gerusalemme ed esiliato a Babilonia, (colui) che ha riportato Mattathiah figlio di Giuda, sepolto nella grotta che ho acquistato". Molte sono le domande, ancora senza risposta, che aleggiano intorno a questa sepoltura.
Innanzitutto è interessante notare che la grotta di Abba non è distante da un'altra sepoltura, più famosa, quella scavata nel 1968 anch'essa a Givat Hamivtar, che conteneva le ossa di uomo crocifisso nel I secolo d.C., di nome Yehohanan.
La grotta di Abba venne scoperta negli anni '70 del secolo scorso, quando alcuni operai erano intenti a edificare una casa privata. L'esplorazione della grotta portò alla scoperta di due camere, all'interno di una delle quali venne trovato un ossario riccamente decorato. L'ossario era in calcare ed era una sepoltura secondaria per le ossa di un defunto.
L'iscrizione nella grotta di Abba (Foto: Wikimedia Commons)
La grotta è stata datata al I secolo a.C.. All'epoca la pratica rituale era quella di raccogliere in un ossario le ossa dei defunti al termine dell'anno di sepoltura. L'identificazione del defunto è stata determinata dall'iscrizione in aramaico trovata sulle pareti della grotta. Abba, il defunto, era figlio di Eleazar, un sacerdote e nipote di Aaron, un sommo sacerdote.
Abba nacque a Gerusalemme e venne mandato in esilio a Babilonia. Quando tornò nella sua città natale, portò con sé un uomo (o i resti di quest'ultimo, forse) di nome Mattathiah, figlio di Giuda, che "fu sepolto nella grotta che ho acquistato", riporta l'iscrizione, vale a dire nella grotta di Abba.
Il nome Mattathiah ha stimolato la curiosità dei ricercatori. Nelle prime indagini, svoltesi nel corso del 1970, Mattathiah è stato identificato come Antigono II Mattathias, ultimo re della dinastia degli Asmonei, la famiglia reale ebraica che governò dopo la cacciata dei Seleucidi in seguito alla rivolta dei Maccabei. Secondo le fonti letterarie antiche, Antigono venne catturato da Marco Antonio e in seguito condannato alla crocifissione ed alla decapitazione nel 37 a.C..
Antigono II Mattathhiah
Le prime analisi del contenuto dell'ossario rinvenuto all'interno della grotta di Abba, ha indotto gli studiosi ad affermare che quest'ultimo conteneva i resti di Antigono. L'ossario è uno dei più belli e decorati tra quelli ritrovati finora e questo porta a credere che i resti che vi sono contenuti appartengono ad una persona di una certa importanza, forse un re, come lo era, in effetti, Antigono. Le analisi preliminari delle ossa hanno stabilito che appartenevano ad un uomo di circa 25 anni, età coerente con quella che aveva Antigono al momento della morte. Inoltre sono stati trovati, sulle ossa stesse, segni di crocifissione e decapitazione. L'ossario, poi, era stato ben nascosto all'interno di una nicchia nel pavimento della grotta, segno che la sepoltura era stata fatta in segreto, per evitare che venisse trovata da parte dei sostenitori del regime che, all'epoca, governava il Paese, nemico degli Asmonei.
Il caso venne chiuso e tale rimase per molti anni. Fino al 2013, per la precisione, quando Yoel Elitzur, storico della Hebrew University e studioso di lingue semitiche, pubblicò uno studio che individuò in Abba il capo di una famiglia sostenitrice degli Asmonei anche all'indomani dell'ascesa al trono di Erode il Grande. Un altro esperto, Isarel Hershkovitz, antropologo dell'Università di Tel Aviv, ha riesaminato il contenuto dell'ossario ed ha scoperto che effettivamente era penetrato un chiodo nelle mani dell'individuo che vi era sepolto. Il chiodo era stato inserito nel palmo della mano e poi era stato piegato per mantenere le braccia sulla traversa della croce. Questo rafforza l'ipotesi che le ossa appartengano ad uomo, dal momento che i Romani non hanno mai crocifisso delle donne.
La sepoltura della grotta di Abba continua a rimanere un enigma, per gli archeologi. Per molto tempo questa sepoltura è stata dimenticata tra la raffica dei ritrovamenti archeologici avvenuti intorno Gerusalemme. Recentemente il Dottor James Tabor, docente di giudaismo e cristianesimo primitivo all'Università del North Carolina, ha trattato il "problema" sul suo blog, sollevando alcune questioni che potrebbero indurre gli studiosi a tornare sull'ossario della grotta di Abba per indagini più approfondite.

Nessun commento:

Interessanti risultati sullo studio degli antichi Piceni

Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr , rivela le origini genetiche dei Piceni...