Il sarcofago di Settjeni (Foto: Ministero delle Antichità egiziano) |
Gli archeologi spagnoli hanno scoperto, nella necropoli di Qubbet el-Hawa, ad ovest di Assuan, la sepoltura di una donna di nome Sattjeni che, in vita, doveva ricoprire un importante ruolo sociale. Gli archeologi dell'Università di Jaén stanno lavorando sul sito dal 2008 e da allora hanno portato alla luce diverse sepolture intatte, risalenti a diverse epoche.
Sattjeni doveva essere una donna di una certa importanza, al tempo in cui visse. Venne sepolta in due bare di legno ed un'iscrizione ha consentito agli archeologi, guidati da Alejandro Jiménez-Serrano, di conoscere il suo nome. Sattjeni viene citata come madre, figlia e moglie di grandi governatori. La sua famiglia prestò servizio durante il periodo di Amenemhat III (1800-1775 a.C.).
Sattjeni era figlia del principe Sambhut II e madre di Heqa-Ib III e Amaeny-Senb, due delle più alte autorità di Elefantina sotto il regno di Amenemhat III. Il corpo della donna era avvolto nel lino e il legno dei suoi due sarcofagi era cedro del Libano. Il volto di Sattjeni era ancora coperto dalla maschera funeraria in cartonnage. Il sarcofago interno è stato trovato in buone condizioni di conservazione e questo ha permesso la sua datazione. La defunta giaceva nella posizione in cui fu deposta quando morì, con alcuni resti del rivestimento originario. Il corpo è anch'esso in ottime condizioni di conservazione, il che permetterà di effettuare le analisi che potranno fornire informazioni sull'età, le patologie, le abitudini di vita della donna.
L'epoca in cui regnò Amenemhat III fu una delle più importanti nella storia dell'antico Egitto. Il faraone fu un grande costruttore di piramidi ed un brillante capo militare. Realizzò, tra le altre cose, anche la costruzione del canale che collegava la depressione del Fayum con il Nilo, lungo 16 chilometri. Durante il suo regno sembra che anche le donne, al pari di Sattjeni, potevano ambire a ricoprire ruoli di prestigio nella corte faraonica. La figlia di Amenemhat III, Nefrusobek, divenne, infatti, faraone d'Egitto. Il suo nome, legato al dio coccodrillo Sobek, significa "colei che mostra la bellezza di Sobek".
Nel 2014 la missione spagnola a Qubbet el-Hawa, guidata sempre dal Dottor Alejandro Jiménez-Serrano, ha scoperto la sepoltura del figlio di Sattjeni, Hekaib III, che in vita aveva ricoperto il ruolo di governatore di Elefantina e sacerdote di Khnum. All'interno della sepoltura è stato trovato un sarcofago dipinto e i resti della maschera della mummia. Tra le scoperte più importanti della missione archeologica spagnola vi è quella dei resti di una donna, vissuta durante al VI Dinastia (2200 a.C. circa) che reca tracce di cancro al seno.
L'obiettivo che si sono posti gli archeologi spagnoli è quello di ricostruire la vita e i rituali funerari dei governatori di Elefantina. La necropoli di Qubbet el-Hawa custodisce ancora molti tesori che attendono di essere scoperti.
Sattjeni doveva essere una donna di una certa importanza, al tempo in cui visse. Venne sepolta in due bare di legno ed un'iscrizione ha consentito agli archeologi, guidati da Alejandro Jiménez-Serrano, di conoscere il suo nome. Sattjeni viene citata come madre, figlia e moglie di grandi governatori. La sua famiglia prestò servizio durante il periodo di Amenemhat III (1800-1775 a.C.).
Sattjeni era figlia del principe Sambhut II e madre di Heqa-Ib III e Amaeny-Senb, due delle più alte autorità di Elefantina sotto il regno di Amenemhat III. Il corpo della donna era avvolto nel lino e il legno dei suoi due sarcofagi era cedro del Libano. Il volto di Sattjeni era ancora coperto dalla maschera funeraria in cartonnage. Il sarcofago interno è stato trovato in buone condizioni di conservazione e questo ha permesso la sua datazione. La defunta giaceva nella posizione in cui fu deposta quando morì, con alcuni resti del rivestimento originario. Il corpo è anch'esso in ottime condizioni di conservazione, il che permetterà di effettuare le analisi che potranno fornire informazioni sull'età, le patologie, le abitudini di vita della donna.
L'epoca in cui regnò Amenemhat III fu una delle più importanti nella storia dell'antico Egitto. Il faraone fu un grande costruttore di piramidi ed un brillante capo militare. Realizzò, tra le altre cose, anche la costruzione del canale che collegava la depressione del Fayum con il Nilo, lungo 16 chilometri. Durante il suo regno sembra che anche le donne, al pari di Sattjeni, potevano ambire a ricoprire ruoli di prestigio nella corte faraonica. La figlia di Amenemhat III, Nefrusobek, divenne, infatti, faraone d'Egitto. Il suo nome, legato al dio coccodrillo Sobek, significa "colei che mostra la bellezza di Sobek".
Nel 2014 la missione spagnola a Qubbet el-Hawa, guidata sempre dal Dottor Alejandro Jiménez-Serrano, ha scoperto la sepoltura del figlio di Sattjeni, Hekaib III, che in vita aveva ricoperto il ruolo di governatore di Elefantina e sacerdote di Khnum. All'interno della sepoltura è stato trovato un sarcofago dipinto e i resti della maschera della mummia. Tra le scoperte più importanti della missione archeologica spagnola vi è quella dei resti di una donna, vissuta durante al VI Dinastia (2200 a.C. circa) che reca tracce di cancro al seno.
L'obiettivo che si sono posti gli archeologi spagnoli è quello di ricostruire la vita e i rituali funerari dei governatori di Elefantina. La necropoli di Qubbet el-Hawa custodisce ancora molti tesori che attendono di essere scoperti.
Fonti:
ujaen.es/investiga/qubbetelhawa
degruyter.com/dg/viewarticle.fullcontentlink:pdfeventlink/$002fj$002fzaes.2015.142.issue-2$002fzaes-2015-0013$002fzaes-2015-0013.pdf?t:ac=j$002fzaes.2015.142.issue-2$002fzaes-2015-0013$002fzaes-2015-0013.xml
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