domenica 15 maggio 2016

Un piccolo sarcofago per un bimbo mai nato

Il piccolo sarcofago trovato dagli archeologi nel 1907
(Foto: The Fitzwilliam Museum)
Recentemente è stato sottoposto ad accurate analisi digitali un antico sarcofago egizio in miniatura, di appena 44 centimetri di lunghezza. Il sarcofago conteneva il più giovane esempio di essere umano mummificato, un feto di sole sedici o diciotto settimane di gestazione.
Questa scoperta è una prova della grande importanza rivestita dai rituali di sepoltura nell'Antico Egitto, anche per quel che riguardava giovani vite terminate precocemente. Il piccolo sarcofago venne scavato a Giza nel 1907 dalla British School of Archaeology ed entrò ben presto nella collezione del Museo Fitzwilliam. E' un perfetto esempio in miniatura di sarcofago del Periodo Tardo e potrebbe risalire al 664-525 a.C.. Il coperchio e il sarcofago sono entrambi in legno di cedro.
Il sarcofago appare piuttosto danneggiato ma, malgrado questo, i ricercatori hanno appurato che era stato accuratamente scolpito con immagini in piccola scala e anche decorato. Il feto custodito nel sarcofago era stato accuratamente imbalsamato. Resina nera fusa era stata versata prima che la bara fosse chiusa. Per molti anni si è pensato che l'interno del sarcofago custodisse i resti mummificati degli organi interni che venivano rimossi durante l'imbalsamazione.
Le immagini della Tac a cui è stato sottoposto il piccolo sarcofago
(Foto: The Fitzwilliam Museum)
Gli esami a raggi X effettuati presso il Museo Fitzwilliam si sono rivelati inconcludenti anche se suggerirono che il sarcofago conteneva, probabilmente, un piccolo scheletro. I ricercatori hanno deciso, allora, di ricorrere alla Tomografia computerizzata, effettuata presso il Dipartimento di Zoologia dell'Università di Cambridge. Le immagini hanno rivelato che il sarcofago conteneva realmente i resti di un piccolo scheletro avvolto nei bendaggi. Una mummia rimasta per tutto quel tempo indisturbata.
La Tac ha mostrato chiaramente le ossa delle mani e dei piedi, e le ossa lunghe delle gambe e delle braccia. Anche il cranio e il bacino sembravano intatti e i ricercatori hanno compreso che la mummia era quella di un feto umano che non aveva superato le diciotto settimane di gestazione. E' stato impossibile capire se i resti appartenessero ad un individuo di sesso maschile o femminile. Gli studiosi pensano si tratti di un aborto spontaneo. La Tac ha anche rivelato che il feto aveva le braccia incrociate sul petto. Questo, unitamente alla complessità del piccolo sarcofago e della sua decorazione, sono chiari segni dell'importanza di questa sepoltura nell'antico Egitto.
Anche nella tomba di Tutankhamon vennero trovati due piccoli feti mummificati, ma questi feti erano di circa 25 e 37 settimane di gestazione. Le sepolture di neonati abortiti finora identificate in Egitto sono molto poche.

Nessun commento:

Interessanti risultati sullo studio degli antichi Piceni

Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr , rivela le origini genetiche dei Piceni...