Gli archeologi Lyuben Leshtakov, a sinistra e Nikolay Ovcharov, a destra, mostrano la sepoltura della nobildonna trace appena trovata (Foto: 24 Chasa daily) |
I resti di una nobildonna Tracia, ritualmente smembrati, sono stati trovati unitamente a gioielli di bronzo e d'argento in una sepoltura dei monti Rodopi, in Bulgaria. I ricercatori stanno, ora, cercando di capire se i resti della cosiddetta principessa Tracia, siano stati separati durante delle cerimonie religiose di 2300 anni fa. Lo smembramento era un onore riservato, tra i Traci, ai nobili ed ai rappresentanti del clero. Tra i resti della donna vi era anche una moneta d'argento, probabilmente collocata in bocca alla defunta per garantirle in passaggio attraverso lo Stige e l'Acheronte.
Il corpo della donna era stato fatto in cinque pezzi, il cranio era stato poggiato su due rocce, su un diadema d'argento. La sepoltura contiene quasi 60 pezzi di bronzo e d'argento, tra i quali la tiara, degli orecchini, anelli, collane e perline. La sepoltura risale al IV secolo a.C., all'epoca di Alessandro Magno, che dominò un impero che si estendeva dalla Macedonia e dalla Grecia fino all'Afghanistan e all'India.
La sepoltura è tra le più ricche trovate finora appartenenti alla stessa epoca e si trova a soli 4 metri da un altare in pietra trovato dall'archeologo dilettante Alexander Mitushev, che sta finanziando gli scavi. Proprio la vicinanza tra la sepoltura e l'altare, in aggiunta allo smembramento del corpo della defunta, hanno portato gli archeologi a pensare che il sito fosse, un tempo, un centro per celebrazioni rituali di natura orfica, all'epoca molto in voga in Tracia. Orfeo stesso, infatti, venne smembrato, dopo la morte, dalle Baccanti. I suoi resti vennero gettati nel fiume Maritsa.
Ora gli archeologi stanno accuratamente analizzando i resti presenti nella sepoltura per accertarsi se più di una persona sia stata sepolta insieme con la donna. Saranno, poi, in grado di stabilire se effettivamente i resti scheletrici sono quelli di una donna. L'identificazione è, infatti, avvenuta solo per la presenza della tiara, un foglio molto sottile d'argento, ora in pessime condizioni.
Il corpo della donna era stato fatto in cinque pezzi, il cranio era stato poggiato su due rocce, su un diadema d'argento. La sepoltura contiene quasi 60 pezzi di bronzo e d'argento, tra i quali la tiara, degli orecchini, anelli, collane e perline. La sepoltura risale al IV secolo a.C., all'epoca di Alessandro Magno, che dominò un impero che si estendeva dalla Macedonia e dalla Grecia fino all'Afghanistan e all'India.
La sepoltura è tra le più ricche trovate finora appartenenti alla stessa epoca e si trova a soli 4 metri da un altare in pietra trovato dall'archeologo dilettante Alexander Mitushev, che sta finanziando gli scavi. Proprio la vicinanza tra la sepoltura e l'altare, in aggiunta allo smembramento del corpo della defunta, hanno portato gli archeologi a pensare che il sito fosse, un tempo, un centro per celebrazioni rituali di natura orfica, all'epoca molto in voga in Tracia. Orfeo stesso, infatti, venne smembrato, dopo la morte, dalle Baccanti. I suoi resti vennero gettati nel fiume Maritsa.
Ora gli archeologi stanno accuratamente analizzando i resti presenti nella sepoltura per accertarsi se più di una persona sia stata sepolta insieme con la donna. Saranno, poi, in grado di stabilire se effettivamente i resti scheletrici sono quelli di una donna. L'identificazione è, infatti, avvenuta solo per la presenza della tiara, un foglio molto sottile d'argento, ora in pessime condizioni.
Fonte:
ancient-origins.net
ancient-origins.net
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