La fibbia della cintura trovata nella sepoltura del militare romano a Leicester (Foto: University of Leicester) |
Gli archeologi dell'Università di Leicester hanno recentemente scavato una necropoli tardo romana sulla Western Road, nella pare orientale di Leicester. Sono stati repertati 83 scheletri. Una delle sepolture sembra essere stata scavata nel fango indurito della riva occidentale del fiume Soar, a sudovest della città romana. Nella tomba sono stati trovati i resti di un uomo di mezza età, con una cintura riccamente decorata, che rimanda a quelle comunemente indossate dai soldati romani o dai funzionari tra la seconda metà del IV e l'inizio del V secolo d.C.
La fibbia della cintura era decorata con teste di delfini e con cani accovacciati. Cinture con fibbie simili sono state trovate in altre necropoli tardo romane a Dorchester, sul Tamigi, ed a Winchester ma anche in Belgio. I ricercatori hanno dimostrato che queste cinture sono state utilizzate in tutto il nordest della Francia, in Belgio e lungo la frontiera orientale dell'impero romano, lungo i fiumi Reno e Danubio, dove erano di stanza le legioni di Roma. In particolare la cintura indossata dall'uomo i cui resti sono stati rinvenuti a Leicester rimanda ad una cintura indossata dall'élite militare romana nel tardo impero.
L'uomo al quale apparteneva la cintura, al momento della morte aveva tra i 36 ed i 45 anni. Malgrado la sua infanzia non fosse stata priva di problemi di salute, la sua vita adulta era stata ben diversa. Ad un certo punto si era fratturato l'avambraccio sinistro, un infortunio che era guarito piuttosto bene, ma che aveva lasciato indebolito il polso. Si tratta di una frattura conosciuta con il nome di "frattura parata", causata alzando il braccio per parare un colpo. L'uomo aveva danneggiati anche i muscoli del braccio destro superiore e la spalla. Queste lesioni erano, con tutta probabilità, causate da una eccessiva distensione dei muscoli, dovuta a movimenti di lancio e sollevamento.
Le lesioni presenti sullo scheletro di Leicester sono coerenti a quelle usualmente riscontrate su personale militare, il che fa pensare che l'uomo fosse un membro dell'élite dell'esercito romano.
La fibbia della cintura era decorata con teste di delfini e con cani accovacciati. Cinture con fibbie simili sono state trovate in altre necropoli tardo romane a Dorchester, sul Tamigi, ed a Winchester ma anche in Belgio. I ricercatori hanno dimostrato che queste cinture sono state utilizzate in tutto il nordest della Francia, in Belgio e lungo la frontiera orientale dell'impero romano, lungo i fiumi Reno e Danubio, dove erano di stanza le legioni di Roma. In particolare la cintura indossata dall'uomo i cui resti sono stati rinvenuti a Leicester rimanda ad una cintura indossata dall'élite militare romana nel tardo impero.
L'uomo al quale apparteneva la cintura, al momento della morte aveva tra i 36 ed i 45 anni. Malgrado la sua infanzia non fosse stata priva di problemi di salute, la sua vita adulta era stata ben diversa. Ad un certo punto si era fratturato l'avambraccio sinistro, un infortunio che era guarito piuttosto bene, ma che aveva lasciato indebolito il polso. Si tratta di una frattura conosciuta con il nome di "frattura parata", causata alzando il braccio per parare un colpo. L'uomo aveva danneggiati anche i muscoli del braccio destro superiore e la spalla. Queste lesioni erano, con tutta probabilità, causate da una eccessiva distensione dei muscoli, dovuta a movimenti di lancio e sollevamento.
Le lesioni presenti sullo scheletro di Leicester sono coerenti a quelle usualmente riscontrate su personale militare, il che fa pensare che l'uomo fosse un membro dell'élite dell'esercito romano.
Fonte:
Sciencedaily.com
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