venerdì 12 agosto 2016

Scoperta un'antica tomba a Cipro

Uno dei vasi trovati nella sepoltura cipriota
(Foto: Peter Fischer)
Una spedizione archeologica dell'Università di Goteborg ha scoperto, a Cipro, una delle più ricche tombe dell'Età del Bronzo. La sepoltura e il suo corredo funerario, situata accanto alla città di Hala Sultan Tekke, conteneva oggetti d'oro di elevata fattura, come un diadema, perle, orecchini, scarabei egizi, più di 100 recipienti di ceramica riccamente ornati.
Hala Sultan Tekke, una città dell'Età del Bronzo (1600-1150 a.C.), copriva un'area di quasi 50 ettari ed aveva collegamenti commerciali di vasta portata che arrivavano fino alla Svezia. Quest'anno gli scavi hanno registrato ritrovamenti di notevole interesse. E' stato portato alla luce un vecchio quartiere della città ed è stata ritrovata una delle più ricche tombe di Cipro fuori dalla città. L'area in cui è stata trovata la sepoltura è stata piuttosto danneggiata dai lavori agricoli. Prima dello scavo è stata condotta un'accurata indagine geofisica. Quest'ultima ha rivelato quasi 100 pozzi sotterranei, alcuni dei quali si sono rivelati pozzi sacri ed uno la tomba appena trovata.
Scarabei montati in oro (Foto: Peter Fischer)
I pozzi hanno un diametro di circa un metro, mentre la tomba è di 4x3 metri. Sembra essere stata una sepoltura per i componenti di una famiglia. Sono stati trovati i resti di otto bambini di età compresa tra i 5 ed i 10 anni e nove adulti, il più anziano dei quali aveva intorno ai 40 anni. Gli archeologi hanno trovato oltre 100 vasi in ceramica e reperti d'oro, nella tomba, tra questi un diadema, delle perline, orecchini e scarabei egizi. Tra i reperti anche alcune gemme e cinque sigilli a cilindro, alcuni prodotti localmente e alcuni in Siria e Mesopotamia, ed un pugnale di bronzo.
Gli archeologi ritengono importantissima la scoperta dei vasi in ceramica, alcuni dei quali decorati con raffigurazioni spettacolari, tra i quali figure umane, simboli religiosi e illustrazioni di animali. La ceramica può fornire moltissime informazioni ai ricercatori. La raffigurazione del vestito di una figura femminile mostra un'arte estremamente raffinata che richiama gli affreschi del Palazzo di Cnosso ad Heraklion, sull'isola di Creta.
Gli scarabei egizi trovati sono montati in oro e hanno incisi dei geroglifici che recitano "Men-Kheper-Re" accanto alla figura di un faraone. Questo ha dato modo agli archeologi di collegare il ritrovamento ad un personaggio della storia egizia di 3500 anni fa. L'iscrizione, infatti, fa riferimento ad uno dei più importanti faraoni d'Egitto: Tuthmosis III (1479-1425 a.C.), durante il suo regno l'Egitto raggiunse dimensioni ed influenza notevoli.
Interessante è che malgrado siano stati ritrovati reperti del 1500 a.C., non è stata trovata traccia di un centro abitato di questo periodo. Sicuramente si trattava di una città ricca, non lontana dal luogo di sepoltura appena ritrovato.

Fonte:
University of Gothenburg

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