domenica 25 settembre 2016

Scoperte numerose fornaci nel Parco Archeologico di Selinunte

Alcune delle fornaci scoperte a Selinunte
(Foto: palermo.repubblica.it)
Si estende su un'area di 1.250 metri quadrati, nella valle del Cottone, ha una lunghezza di 80 metri ed è l'industria di produzione di terrecotte e ceramiche più grande del mondo antico mai ritrovata quella che il team dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma e dell'Università di Bonn, guidati dal Professor Martin Bentz, ha studiato attraverso scavi all'interno del Parco Archeologico di Selinunte.
E' inutile dire che di testimonianze come quella di Selinunte è piena la Sicilia e, più in generale, l'intero Meridione, testimonianze di un passato dove non esisteva alcuna "questione meridionale", quando non si era una periferia, ma il cuore pulsante dell'intera civiltà occidentale.
Sono due le fornaci, risalenti al V secolo a.C., finora riportate alla luce dagli archeologi nella valle del Cottone, in prossimità del fiume, ma dalle prospezioni geofisiche effettuate in tre sezioni dell'area sono state individuate diverse strutture circolari che, secondo gli studiosi, lasciano presagire la presenza di un complesso articolato che, per dimensioni e caratteristiche, doveva essere gestito a livello industriale. Tra le ipotesi, le fornaci più grandi venivano utilizzate per la produzione di tegole in terracotta mentre in quelle più piccole venivano realizzati vasi e altri oggetti.

Fonti:
lecodelsud.it
palermo.repubblica.it

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