martedì 6 settembre 2016

Trovata la casa del conte Ugolino della Gherardesca

Gli scavi della casa del conte Ugolino (Foto: quinewspisa.it)
Poco più di un mese sono durati i lavori di scavo per riportare alla luce i resti della casa del conte Ugolino della Gherardesca nella zona dove sorgeva il piaggione, sul Lungarno Galilei nei giardini della storica sede del Consorzio di bonifica Basso Valdarno. Le operazioni, effettuate in regime di concessione ministeriale e  iniziate a metà luglio, si sono concluse venerdì 26 agosto.
Prima dell'inizio degli scavi, oltre alla tradizione di età moderna, anche la documentazione scritta medioevale rintracciata da Maria Luisa Ceccarelli Lemut testimoniava che nell'area, al tempo nella cappella di San Sepolcro, erano ubicate alcune abitazioni dei della Gherardesca, la famiglia aristocratica che ebbe così tanta rilevanza non solo a Pisa ma in Toscana e in tutta l'area tirrenica e dette i natali al conte Ugolino di dantesca memoria.
Poiché le fonti medioevali tuttavia non davano indicazioni topografiche precise, due sono state le aree interessate dallo scavo: la prima, prospiciente il muro di cinta di Lungarno Galilei nel versante di Vicolo Del Torti, l'altra a circa metà dell'ala del giardino ovest. L'area indagata nella porzione nordest del giardino, prospiciente al Lungarno Galilei ha permesso di riportare alla luce una sequenza di strutture e livelli d'uso che si collocano tra il XII secolo e lo scorcio del XVIII secolo, confermando la presenza in questa zona degli edifici di proprietà del conte Ugolino della Gherardesca. Della struttura abitativa posseduta da Ugolino rimangono alcune tracce che testimoniano l'avvenuta distruzione nei primi anni del XIV secolo, come peraltro riportano le fonti scritte. Si conservano solo parzialmente il pavimento di un ambiente interno e quel che rimane di perimetrali esterni e tramezzi interni.
Altra prospettiva sugli scavi (Foto: iltirreno.gelocal.it)
Su questo spazio, oramai libero da edifici dalla fine del XVI secolo, solo due secoli più tardi e dopo la conquista fiorentina della città, fu organizzata un'area per la conservazione del grano, ossia il "piaggione" (prima di proprietà Mannaioni e poi Sbrana) testimoniato da sei sili in laterizio che sono stati riportati alla luce, rimasti in funzione in pratica fino all'inizio dell'Ottocento.
Lo scavo della parte ovest del giardino ha evidenziato una sequenza archeologica e una serie di strutture diverse, importanti tanto per confronto con quanto rinvenuto nell'altro saggio di scavo, quanto più in generale per la storia del quartiere Chinzica e della città di Pisa tra medioevo e prima età moderna. Sono stati rinvenuti i resti strutturali (murature e pavimentazioni) e le stratificazioni relative ad un grande edificio costruito nella prima metà del XII secolo, che hanno restituito importanti informazioni sull'urbanizzazione del quartiere Chinzica e sull'edilizia cittadina in questo periodo.
A differenza dell'abitazione di Ugolino, questo edificio ha evidenziato tracce di frequentazione anche nel XIV e fino alla metà del XV secolo, periodo a partire dal quale nell'area sono state realizzate diverse ghiacciaie seminterrate, che probabilmente sono rimaste in funzione almeno fino al Seicento. Si tratta della prima volta che a Pisa sono state riportate in luce strutture di questa tipologia, in quantità e con varianti costruttive di un certo rilievo. I numerosi reperti ritrovati relativi alla vita quotidiana e materiale in questi edifici (ceramiche, vetro, piccoli manufatti in osso o in pietra lavorati e monete, databili tra il XII e gli inizi del XIX secolo) saranno a breve restaurati per lo studio e saranno presentati al pubblico il prossimo anno.

Fonte:
pisatoday.it

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