Rovine dell'ingresso orientale di Kainua (Foto: Wikipedia) |
Negli ultimi tempi le ricerche a Kainua, l'attuale Marzabotto, hanno portato a nuove, importanti acquisizioni. E' stato scavato, infatti, un nuovo tempio tuscanico dedicato a Uni e sono state recuperate alcune iscrizioni etrusche legate alla sfera del sacro e della politica.
Oltre allo scavo e allo studio dei materiali, le ricerche comprendono la ricostruzione della città secondo le tecnologie più innovative. L'edificio templare da poco scoperto è conservato al solo livello delle fondazioni, realizzate con ciottoli di fiume e macigni di arenaria. Con questo sono cinque i templi della città, tre sull'acropoli e due in area urbana.
Il tempio recentemente individuato è di tipo tuscanico, con tre celle allineate e chiuse sul retro, affacciate su uno spazio porticato, il pronao, con doppia fila di colonne. Il nuovo tempio di Marzabotto, largo 19,14 metri e lungo 25,70, ha una planimetria ben ricostruibile, nonostante pesanti disturbi di epoca moderna abbiano intaccato il materiale costruttivo e di crollo dell'edificio. Esso trova un significativo parallelo in templi noti in Etruria meridionale, per esempio a Vulci, e nel Lazio, ad Ardea, costruiti tra la fine del VI e la prima metà del V secolo a.C.
Purtroppo sono stati recuperati pochi elementi appartenenti alla decorazione del tetto del tempio. Tuttavia sono state recuperate due iscrizioni che hanno chiarito sia il rito di fondazione del tempio che il culto in esso praticato. Nelle fondazioni murarie dell'edificio, nascoste tra i sassi, sono stati trovati due frammenti di un'anfora in bucchero iscritta, utilizzata per compiere un'offerta rituale di vino alla divinità e poi fratturata intenzionalmente. Originariamente il testo doveva essere più lungo, ma le uniche parole gettate nelle fondazioni del tempio ne chiariscono l'atto di dedica alla divinità da parte della città: si tratta, infatti, del nome della città, Kainua, e del termine istituzionale spural, che la definisce nella sua dimensione politica. L'altra iscrizione riporta il nome della divinità Uni, la Hera greca e la Giunone romana.
Kainua sorgeva sul Pian di Misano e fino a pochi anni fa era nota con il nome di Misa. Venne fondata nel V secolo a.C. a poca distanza dal fiume Reno e fu una delle città-stato più importanti dell'Etruria padana, con Felsina (Bologna) e Spina, nonché un importante snodo commerciale tra l'Etruria tirrenica e la Pianura Padana. L'esistenza della città è nota fin dal 1551, quando frate Leandro Alberti ipotizza la presenza di una città antica in base al ritrovamento di alcune rovine di edifici, mosaici e monete.
Kainua rimane, a tutt'oggi, l'unico caso conosciuto di una città etrusca avente una planimetria regolare studiata preventivamente e basata su un preciso progetto tecnico. L'impianto cittadino si presenta attraversato da quattro principali assi ortogonali, orientati secondo i punti cardinali. A lungo si è discusso sull'origine della planimetria di Kainua, se rispecchiasse il modello cosmologico del templum celeste etrusco, così come prevedeva il rito di fondazione, o se invece fosse più compatibile con le pragmatiche e laiche teorie urbanistiche ippodamee del mondo greco, ovvero una pluralità di assi viari in grado di garantire funzionalità al traffico interno e agli scambi commerciali con le altre città, escludendo una qualunque ingerenza religiosa.
Tra il 1963 e il 1965, proprio in merito alla planimetria, nel punto d'incrocio dei principali assi viari vennero trovati, interrati, quattro ciottoli di fiume, di cui solo uno presentava incisa sulla sommità una croce (decussis in latino) orientata secondo gli assi cardinali. Tale scoperta ha indotto gli archeologi a pensare che quel cippo indicasse il centro della croce sacrale che, nell'ambito del rito di fondazione di una città etrusca, costituiva il punto di partenza da cui tracciare l'intero reticolato cittadino.
Oltre allo scavo e allo studio dei materiali, le ricerche comprendono la ricostruzione della città secondo le tecnologie più innovative. L'edificio templare da poco scoperto è conservato al solo livello delle fondazioni, realizzate con ciottoli di fiume e macigni di arenaria. Con questo sono cinque i templi della città, tre sull'acropoli e due in area urbana.
Il tempio recentemente individuato è di tipo tuscanico, con tre celle allineate e chiuse sul retro, affacciate su uno spazio porticato, il pronao, con doppia fila di colonne. Il nuovo tempio di Marzabotto, largo 19,14 metri e lungo 25,70, ha una planimetria ben ricostruibile, nonostante pesanti disturbi di epoca moderna abbiano intaccato il materiale costruttivo e di crollo dell'edificio. Esso trova un significativo parallelo in templi noti in Etruria meridionale, per esempio a Vulci, e nel Lazio, ad Ardea, costruiti tra la fine del VI e la prima metà del V secolo a.C.
Kainua, scalinata di accesso all'altare-podio (Foto: Wikipedia) |
Museo nazionale etrusco di Marzabotto, la Signora di Marzabotto (Foto: Wikipedia) |
Kainua rimane, a tutt'oggi, l'unico caso conosciuto di una città etrusca avente una planimetria regolare studiata preventivamente e basata su un preciso progetto tecnico. L'impianto cittadino si presenta attraversato da quattro principali assi ortogonali, orientati secondo i punti cardinali. A lungo si è discusso sull'origine della planimetria di Kainua, se rispecchiasse il modello cosmologico del templum celeste etrusco, così come prevedeva il rito di fondazione, o se invece fosse più compatibile con le pragmatiche e laiche teorie urbanistiche ippodamee del mondo greco, ovvero una pluralità di assi viari in grado di garantire funzionalità al traffico interno e agli scambi commerciali con le altre città, escludendo una qualunque ingerenza religiosa.
Tra il 1963 e il 1965, proprio in merito alla planimetria, nel punto d'incrocio dei principali assi viari vennero trovati, interrati, quattro ciottoli di fiume, di cui solo uno presentava incisa sulla sommità una croce (decussis in latino) orientata secondo gli assi cardinali. Tale scoperta ha indotto gli archeologi a pensare che quel cippo indicasse il centro della croce sacrale che, nell'ambito del rito di fondazione di una città etrusca, costituiva il punto di partenza da cui tracciare l'intero reticolato cittadino.
Fonti:
Liberamente adattato da:
"Archeo", aprile 2017
Wikipedia
Liberamente adattato da:
"Archeo", aprile 2017
Wikipedia
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