martedì 26 dicembre 2017

Israele, trovata un'antica chiesa cristiana

Parte del mosaico pavimentale della chiesa scoperta a Beit Shemesh
(Foto: Assaf Peretz, IAA/Haaretz.com)
Gli archeologi israeliani affermano di aver trovato una chiesa appartenente al primo culto cristiano. L'affermazione è basata sulla scoperta di straordinari mosaici, crocifissi ed architetture prettamente cristiane al centro della città israeliana di Beit Shemesh.
La datazione della chiesa, basata sui reperti in ceramica e sulle monete rinvenute, è stata fissata al IV secolo d.C. e sembra che annesso all'edificio religioso vi fosse anche un intero complesso monastico. Chiesa e monastero sono sopravvissuti per circa tre secoli, fino al VII secolo d.C.
Gli scavi archeologici sono partiti da un controllo per l'edificazione di un'area abitativa a Beit Shemesh. Quando gli archeologi hanno iniziato a trovare i primi reperti, hanno proseguito gli scavi fino a raggiungere il piano primitivo, dove hanno trovato gli splendidi mosaici che hanno fatto loro pensare ad una chiesa cristiana. La zona di Beit Shemesh era abitata, durante l'impero di Costantino, da una importante comunità cristiana, che vi si era installata all'indomani dell'editto che aveva ufficializzato il cristianesimo. I Samaritani ed un'esigua comunità ebraica, invece, si erano rifugiati nel nord di Israele e sulle colline di Hebron. Il ritrovamento della chiesa è stata una vera sorpresa per gli archeologi.
Croce sulla base di un pilastro rinvenuto nella chiesa di Beit Shemesh
(Foto: Assaf Peretz, IAA/Haaretz.com)
Gli scavi indipendenti condotti nella zona hanno permesso il ritrovamento, sempre legato alla comunità cristiana che qui viveva, di un grande complesso per la produzione del vino e di un impianto per la produzione dell'olio di oliva a pochi passi dalla chiesa appena scoperta. Tra gli artefatti trovati in loco vi sono croci che non recano l'immagine del Cristo (che sarebbe stata introdotta secoli più tardi, nel medioevo), parti di un divisorio in oro e bruciatori di incenso. La chiesa era rivolta verso est, come tutte le chiese della regione tranne la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la chiesa di Madaba in Giordania.
I mosaici presenti nella chiesa rappresentano uccelli comuni nell'arte bizantina, ma non sono stati trovati alberi da frutto che somiglino ad altre raffigurazioni del genere in Israele, Giordania o Siria. Le rappresentazioni della vegetazione sembrano essere un unicum di questo particolare edificio religioso. Un indicatore della prosperità della chiesa di Beit Shemesh è sicuramente l'enorme quantità di marmo che vi è stato trovato, quasi tutto proveniente dalla Turchia. Sia le dimensioni della chiesa, 40 x 70 metri, che la ricca decorazione in marmo sono ben al di sopra del livello delle antiche chiese presenti nella regione.
Pulitura del mosaico di IV secolo d.C. della chiesa di Beit Shemesh
(Foto: NIR Elias, Reuters)
Come mai una chiesa dei primi secoli del cristianesimo poteva permettersi una tale ricchezza? Molto probabilmente grazie ai lasciti dei pellegrini, che giungevano, 1500 anni fa, da occidente per respirare l'aria dei luoghi sacri e toccare le sacre reliquie del cristianesimo. Gli archeologi ancora non sono riusciti a comprendere come mai la chiesa sia stata costruita a Beit Shemesh, piuttosto che in un altro luogo della Terra Santa. Probabilmente si trattava di un luogo particolarmente importante, santo, dove era stato sepolto un martire oppure si trattava di un luogo importante del Nuovo Testamento. Finora non sono state rinvenute iscrizioni che potrebbero fornire preziosi indizi.
La costruzione della chiesa sembra aver attraversato due fasi, la prima riguardante l'edificio religioso vero e proprio con i suoi pavimenti musivi, la seconda che ha esteso l'area di pertinenza della chiesa aggiungendovi i quartieri industriali e domestici e il monastero per i monaci che officiavano le funzioni religiose.
Chiesa e monastero furono in funzione per 300 anni, quel che accadde dopo non è ancora chiaro. Gli archeologi pensano che la nascita dell'islam e l'espansione della nuova religione in Terra Santa, abbiano avuto un ruolo nella scomparsa della chiesa cristiana, che sarebbe stata isolata dall'influenza economica di Bisanzio. Non si tratta necessariamente di una conquista militare, non sono state trovate prove di un improvviso abbandono, ma certamente la chiesa crollò e venne abbattuta per recuperare terreni agricoli durante il primo periodo islamico.

Fonte:
Haaretz.com

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