Rilievi del percorso archeologico della strada romana che sta emergendo in Friuli Venezia Giulia (Foto: m.ilpiccolo.geolocal.it) |
Una squadra di ricercatori dell'Ictp e dell'Università degli Studi di Trieste ha scoperto una strada pubblica di epoca romana sull'altopiano carsico, nella zona tra il monte Cocusso e il paese di San Lorenzo. L'importante ricerca fa parte di un progetto che le istituzioni scientifiche stanno sviluppando assieme all'importante collaborazione con la Soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, per studiare il paesaggio antico con metodi avanzati.
"Grazie alla creazione di modelli del terreno ad alta risoluzione ricavati da telerilevamento laser - commenta il coordinatore del progetto, Federico Bernardini - siamo riusciti ad individuare una struttura nascosta e invisibile. Dopo aver effettuato sopralluoghi di natura geomorfologica abbiamo individuato una serie di solchi, larghi fino a 10 e lunghi centinaia di metri, che sembravano essere parte di un tracciato antiche che presentava tuttavia un problema non trascurabile: questi solchi finivano infatti la loro corsa all'interno di almeno due larghe doline".
Il passo successivo ha portato Bernardini e i ricercatori Giacomo Vinci, Emanuele Forte, Stefano Furlani, Michele Pipan, Sara Biolchi, Angelo De Min, Andrea Fragiacomo, Roberto Micheli, Paola Ventura e Claudio Tuniz a verificare se i solchi fossero legati o meno a discontinuità naturali (come faglie o variazioni del tipo di roccia) o se, invece, potessero essere di origine artificiale, quindi il prodotto dell'attività umana. "La strada in questione ha dimensioni notevoli - afferma Bernardini. - considerando che in alcuni punti è larga fino a 10 metri e in altri, dove il terreno è pianeggiante, sono presenti solchi stradali paralleli che occupano una larghezza di decine di metri. Assieme a Michele Pipan abbiamo effettuato delle prospezioni geofisiche che hanno infine rivelato l'esistenza di una stratificazione rocciosa regolare: questi dati ci hanno suggerito la presenza di un antico percorso viario. La conferma definitiva a questa ipotesi è però arrivata grazie alla scoperta di decine di chiodi delle suole delle calighe".
Nel 2013 sono stati individuati due grandi accampamenti romani di epoca repubblicana, datati tra il II e il I secolo a.C., uno sito sul colle chiamato Grociana piccola e l'altro nei pressi del monte San Rocco. "In base alla tipologia dei chiodi abbiamo appurato che il tratto stradale scoperto, lungo circa 4 km, è stato attivo per centinaia di anni, dal periodo repubblicano a quello imperiale", sostiene Bernardini.
Probabilmente la strada scoperta faceva parte della via che collegava Aquileia e Tergeste con Tarsatica (l'odierna Fiume). Ma cosa si cela dietro al cedimento del terreno carsico, visto che suddetti fenomeni in genere si materializzano nel corso di periodi geologici piuttosto lunghi? "I risultati ottenuti sono importanti dal punto di vista geomorfologico perché hanno permesso di gettare luce su alcuni aspetti legati allo sviluppo delle doline", sostengono Stefano Furlani e Sara Biolchi.
"Grazie alla creazione di modelli del terreno ad alta risoluzione ricavati da telerilevamento laser - commenta il coordinatore del progetto, Federico Bernardini - siamo riusciti ad individuare una struttura nascosta e invisibile. Dopo aver effettuato sopralluoghi di natura geomorfologica abbiamo individuato una serie di solchi, larghi fino a 10 e lunghi centinaia di metri, che sembravano essere parte di un tracciato antiche che presentava tuttavia un problema non trascurabile: questi solchi finivano infatti la loro corsa all'interno di almeno due larghe doline".
Trieste, il luogo dell'accampamento sulla Grociana piccola (Foto: m.ilpiccolo.geolocal.it) |
Nel 2013 sono stati individuati due grandi accampamenti romani di epoca repubblicana, datati tra il II e il I secolo a.C., uno sito sul colle chiamato Grociana piccola e l'altro nei pressi del monte San Rocco. "In base alla tipologia dei chiodi abbiamo appurato che il tratto stradale scoperto, lungo circa 4 km, è stato attivo per centinaia di anni, dal periodo repubblicano a quello imperiale", sostiene Bernardini.
Probabilmente la strada scoperta faceva parte della via che collegava Aquileia e Tergeste con Tarsatica (l'odierna Fiume). Ma cosa si cela dietro al cedimento del terreno carsico, visto che suddetti fenomeni in genere si materializzano nel corso di periodi geologici piuttosto lunghi? "I risultati ottenuti sono importanti dal punto di vista geomorfologico perché hanno permesso di gettare luce su alcuni aspetti legati allo sviluppo delle doline", sostengono Stefano Furlani e Sara Biolchi.
Fonte:
m.ilpiccolo.geolocal.it
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