venerdì 13 aprile 2018

Le antiche scritture di Nubia

Nubia, la stele di Ataqeloula, scoperta nella necropoli di Sedeinga
(Foto: Missione Archeologica, Vincent Francigny/Sedeinga)

In una vasta necropoli del Sudan è stata trovata una grande raccolta di iscrizioni su pietra in una delle lingue più antiche dell'Africa, il meroitico, la lingua scritta più antica conosciuta a sud del Sahara, decifrata solo parzialmente. E' stato anche rinvenuto il tempio di Maat, la dea egizia dell'ordine, della pace e della giustizia, raffigurata con tratti somatici africani.
Gli archeologi hanno studiato anche il sito archeologico di Sedeinga, situato sulla sponda occidentale del Nilo in Sudan, a circa 100 chilometri a nord della terza cataratta. Il sito era noto attraverso i racconti dei viaggiatori del XIX secolo, che descrissero anche il tempio della regina Tiye, moglie di Amenhotep III (1390-1353 a.C. circa).
La Nubia era anticamente conosciuta per i ricchi giacimenti auriferi. La regione diede all'Egitto alcuni dei suoi faraoni. Il sito di Sedeinga, in particolare, ospitava una grande necropoli, una vera e propria città dei morti, che si estende su circa 25 ettari. All'interno di quest'area ci sono almeno 80 piramidi in mattoni e 100 sepolture risalenti ai regni di Napata e Meroe (che fiorirono dal VII secolo a.C. al IV secolo d.C.). I regni di Napata e di Meroe diedero vita a una civiltà conosciuta con il nome di regno di Kush. Il meroitico, antica lingua del regno di Meroe, prese in prestito i caratteri di scrittura dall'antico egizio.
I ricercatori hanno rivelato di aver riportato alla luce la più grande raccolta di testi meroitici. Ogni testo, inciso sulla pietra, riporta il nome del defunto e di entrambi i genitori, le loro occupazioni, la loro carriera nell'amministrazione del regno, il loro rapporto con gli altri membri della famiglia. Attraverso queste lastre tombali si possono conoscere meglio i luoghi, la loro dislocazione geografica, la struttura dell'amministrazione religiosa e si può individuare meglio la città o l'insediamento che era collegato alla necropoli che è in fase di scavo.
In base alle prove, al contesto, alle merci importate trovate nelle sepolture, i ricercatori ritengono che Sedeinga fosse un luogo estremamente importante per il commercio che, percorrendo questi luoghi, evitava le cataratte del Nilo per procedere verso l'Egitto attraverso piste che attraversavano il deserto.
Diversi manufatti trovati a Sedeinga sono stati dedicati a donne di alto rango. Tra questi una stele che recava il nome di Maliwarase, descritta come la sorella di due Gran Sacerdoti di Amon e madre di un governatore di Faras, una città di una certa importanza, vicina alla seconda cataratta del Nilo.
In Nubia la matrilinearità era un aspetto importante nel lignaggio della famiglia reale. Le donne, nella storia meroitica, rivestirono quasi sempre un ruolo importantissimo, spesso connesso all'esercizio del potere sia in campo amministrativo che religioso.

Fonte:
livescience.com

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