Il papiro Salt 124 nel quale è narrata la storia di Paneb (Foto: British Museum) |
Nel 1200 a.C. circa, in Egitto, un uomo di nome Paneb venne accusato di corruzione e violenza sessuale e perse il lavoro a causa di queste accuse. I suoi crimini vennero registrati su un papiro e sono noti da decenni.
Paneb lavorava alle tombe dei faraoni, viveva nel villaggio di Deir el-Medina ed era capo operaio. Un uomo di nome Amennakht lo denunciò al Visir Honi per i crimini da lui commessi. Questo è quanto è contenuto nel papiro Salt 124, custodito al British Museum. Sembra che Paneb avesse "rubato" il lavoro ad Amennakht, che aveva "ereditato" lo stesso probabilmente dal padre. Non solo: Paneb avrebbe, secondo la denuncia di Amennakht, saccheggiato templi e tombe reali, aggredito alcuni uomini, danneggiato lo spazio sacro, mentito sotto giuramento, molestato una donna e commesso adulterio con molte donne del villaggio.
Sul papiro si riporta che Paneb avrebbe molestato una donna di nome Yeyemwaw, l'avrebbe spinta contro un muro e l'avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale. In realtà non è ben chiaro se questo rapporto sia stato consenziente o meno. Comunque sia Paneb avrebbe avuto, a detta del testimone, un atteggiamento aggressivo con altre donne. Il che era risaputo a Deir el-Medina che, in fondo, era un piccolo villaggio dove si conoscevano tutti.
La Professoressa Janet Johnson, che insegna egittologia all'Università di Chicago, ha spiegato alcune regole sociali che riguardavano la condotta sessuale al tempo in cui visse Paneb. Le persone non sposate, prima del matrimonio, dopo il divorzio o la morte del loro compagno o della loro compagna, potevano tenere qualunque tipo di atteggiamento nei confronti dell'altro sesso, poiché non vi erano delle regole che li interessassero. Se, però, costoro si sposavano, uomini o donne che fossero, erano praticamente "costretti" alla fedeltà.
Non sappiamo se la denuncia di Amennakht al Visir abbia portato al licenziamento di Paneb, ma i registri pervenuti fino a noi mostrano che un altro capo operaio, di nome Aanakht, subentrò a Paneb.
Nell'antico Egitto le donne avevano lungamente lottato per ottenere i loro diritti. Si annoverano molte donne tra medici, influenti, consulenti politici, scribi ed anche governanti. A Deir el-Medina le donne impararono a scrivere e potevano scambiare missive con altre donne o con il marito. Le sacerdotesse di Seshat erano degli scribi ben istruiti che lavorarono al servizio di nobili e governanti. Il primo esempio di una copista donna è datato al periodo della VI Dinastia.
In campo politico due donne che ricoprirono la carica di Visir furono Nebet, che svolse le sue funzioni durante il regno di Pepi I (VI Dinastia) e la regina Cleopatra I Syra, madre di Cleopatra II, Tolomeo VI e Tolomeo VIII, Visir durante il regno di Tolomeo V.
Uno dei più noti medici donna fu Peseshet, vissuta all'epoca della IV e della V Dinastia. Era il medico ufficiale del regno, una donna molto colta, che faceva anche interventi chirurgici e creava farmaci per la cura del cancro all'utero utilizzando datteri freschi, foglie di alloro e conchiglie sbriciolate.
Paneb lavorava alle tombe dei faraoni, viveva nel villaggio di Deir el-Medina ed era capo operaio. Un uomo di nome Amennakht lo denunciò al Visir Honi per i crimini da lui commessi. Questo è quanto è contenuto nel papiro Salt 124, custodito al British Museum. Sembra che Paneb avesse "rubato" il lavoro ad Amennakht, che aveva "ereditato" lo stesso probabilmente dal padre. Non solo: Paneb avrebbe, secondo la denuncia di Amennakht, saccheggiato templi e tombe reali, aggredito alcuni uomini, danneggiato lo spazio sacro, mentito sotto giuramento, molestato una donna e commesso adulterio con molte donne del villaggio.
Sul papiro si riporta che Paneb avrebbe molestato una donna di nome Yeyemwaw, l'avrebbe spinta contro un muro e l'avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale. In realtà non è ben chiaro se questo rapporto sia stato consenziente o meno. Comunque sia Paneb avrebbe avuto, a detta del testimone, un atteggiamento aggressivo con altre donne. Il che era risaputo a Deir el-Medina che, in fondo, era un piccolo villaggio dove si conoscevano tutti.
La Professoressa Janet Johnson, che insegna egittologia all'Università di Chicago, ha spiegato alcune regole sociali che riguardavano la condotta sessuale al tempo in cui visse Paneb. Le persone non sposate, prima del matrimonio, dopo il divorzio o la morte del loro compagno o della loro compagna, potevano tenere qualunque tipo di atteggiamento nei confronti dell'altro sesso, poiché non vi erano delle regole che li interessassero. Se, però, costoro si sposavano, uomini o donne che fossero, erano praticamente "costretti" alla fedeltà.
Non sappiamo se la denuncia di Amennakht al Visir abbia portato al licenziamento di Paneb, ma i registri pervenuti fino a noi mostrano che un altro capo operaio, di nome Aanakht, subentrò a Paneb.
Nell'antico Egitto le donne avevano lungamente lottato per ottenere i loro diritti. Si annoverano molte donne tra medici, influenti, consulenti politici, scribi ed anche governanti. A Deir el-Medina le donne impararono a scrivere e potevano scambiare missive con altre donne o con il marito. Le sacerdotesse di Seshat erano degli scribi ben istruiti che lavorarono al servizio di nobili e governanti. Il primo esempio di una copista donna è datato al periodo della VI Dinastia.
In campo politico due donne che ricoprirono la carica di Visir furono Nebet, che svolse le sue funzioni durante il regno di Pepi I (VI Dinastia) e la regina Cleopatra I Syra, madre di Cleopatra II, Tolomeo VI e Tolomeo VIII, Visir durante il regno di Tolomeo V.
Uno dei più noti medici donna fu Peseshet, vissuta all'epoca della IV e della V Dinastia. Era il medico ufficiale del regno, una donna molto colta, che faceva anche interventi chirurgici e creava farmaci per la cura del cancro all'utero utilizzando datteri freschi, foglie di alloro e conchiglie sbriciolate.
Fonte:
ancient-origins.net
ancient-origins.net
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