domenica 29 aprile 2018

Pompei, trovato lo scheletro di un bambino

Pompei, lo scheletro del bambino trovato nelle Terme Centrali
(Foto: Gazzetta di Napoli)
A Pompei gli archeologi hanno scoperto lo scheletro di un bambino che cercò invano di ripararsi durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. E' la prima volta, in circa 50 anni, che rinvengono resti umani nella città romana a sud di Napoli. Si pensa che il bambino abbia tra i sette e gli otto anni. Si rifugiò in un complesso termale pubblico che, purtroppo, non servì a ripararlo dalla furia del vulcano. Il piccolo (non si è ancora in grado di stabilirne il sesso) è morto soffocato dalla nube di cenere che avvolse la città.
Il ritrovamento è avvenuto durante la pulizia di un ambiente di ingresso delle Terme Centrali di Pompei fatta utilizzando sofisticati strumenti di scansione. Sono stati proprio questi strumenti a segnalare un'anomalia nel terreno. "Si tratta di una scoperta straordinaria, in una zona che non è mai stata completamente scavata nel XIX secolo", ha dichiarato il direttore generale di Pompei Massimo Osanna. Lo scheletro è stato rinvenuto nel febbraio di quest'anno, ma la notizia è stata data solo recentemente. Le ossa sono state rimosse dal luogo di ritrovamento e sono state portate nel Laboratorio di Ricerca Applicata del Parco Archeologico di Pompei per studi più approfonditi, tra i quali quelli sul Dna, che potranno rivelare se il bambino era un maschio o una femmina, quanti anni esattamente avesse al momento della morte e la presenza di traumi e malattie.
Pompei, un'archeologa, Massimo Osanna e lo scheletro del bambino
(Foto: Positano News)
Sullo scheletro del bambino saranno effettuate analisi metriche, morfologiche e dei markers di stress scheletrici, ovvero misurazioni delle ossa e valutazioni di impronte muscolari sullo scheletro, queste ultime utili a valutare se ci sono tracce eventuali di attività fisiche (trasporto pesi, deambulazione ed altro). Incrociando la misura della lunghezza delle ossa con le analisi dello sviluppo dentario sarà possibile determinare con maggiore precisione l'età del bambino.
Lo scheletro è stato rinvenuto pressoché completo ad eccezione di una porzione del torace destro, della mandibola e di parte degli arti superiori e degli arti inferiori. Non appaiono lesioni dovute alle intercettazioni ottocentesche. "Le indagini sui resti della piccola vittima delle Terme Centrali - dichiara il responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate, Alberta Martellone - saranno fondamentali per ricostruire la composizione e lo stato di salute degli abitanti di Pompei nel 79 d.C.. I risultati che ne deriveranno potranno fornire un ulteriore contributo alla conoscenza della storia della città prima che l'evento eruttivo del 79 d.C. la cristallizzasse. Normalmente i dati antropologici che ci pervengono dalla storia sono relativi ad individui, deceduti per morte naturale e ritrovati nelle sepolture delle necropoli. Nel caso unico di Pompei ci troviamo di fronte, invece, a resti umani di individui nel pieno della loro vitalità, morti a causa di calamità naturali, quali l'eruzione. L analisi u tali resti consentono di aprire uno spaccato sulla popolazione vivente dell'epoca, che in nessun'altra situazione sarebbe stato possibile".
Una peculiarità del ritrovamento è che lo scheletro è stato trovato immerso nel flusso piroclastico (mix di gas e materiale vulcanico). Normalmente nella stratigrafia dell'eruzione del 79 d.C. è presente nel livello più basso il lapillo e poi la cenere che sigilla tutto. In questo caso si doveva trattare di un ambiente chiuso dove il lapillo non è riuscito ad entrare né a provocare il crollo dei tetti, penetrando invece direttamente il flusso piroclastico dalle finestre, nella fase finale dell'eruzione.
Le Terme Centrali, poste all'incrocio tra via di Nola e via Stabiana, si sviluppano sullo spazio di un intero isolato, l'insula 4 della Regio IX, reso disponibile dallo spianamento di edifici preesistenti, probabilmente danneggiati dal terremoto del 62 d.C.. La loro costruzione è posteriore a quella data e al momento dell'eruzione non era ultimata.

Fonti:
telegraph.co.uk
ilmattino.it
lastampa.it

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