Vulci, le monete romane in bronzo trovate nei pressi di una sepoltura (Foto: ansamed.info) |
Eccezionale scoperta nel sito archeologico di Vulci, dove è stato ritrovato, intatto, un tesoro composto da monete risalenti al III secolo a.C.. Si tratta di 15 grandi monete in bronzo, forse originariamente custodite in un sacchetto di cuoio, trovate sulla tegola di chiusura di una sepoltura unitamente ad uno strigile in ferro e numerose ceramiche, tutti elementi di un rituale funebre.
Uno degli individui sepolti nei pressi era di sesso maschile ed aveva una moneta, simile a quelle ritrovate recentemente, collocata sulla spalla sinistra unitamente ad una fibbia in bronzo ed altri oggetti in ferro e ceramica. La morte dell'uomo è stata causata, forse, da un oggetto in ferro - si pensa ad una lancia - trovato nei pressi del cranio.
Il secondo defunto è stato cremato e quanto ne rimaneva avvolto in un sudario chiuso, probabilmente, da una fibbia in bronzo trovata nei pressi. Altri oggetti sono stati trovati nel vestibolo della sepoltura tra i quali una piccola pisside circolare con copertura a piombo.
Le monete, che appartengono alle prime emissioni romane, presentano una prua di imbarcazione su un lato e l'immagine di Giano bifronte sull'altro, a rappresentare il passaggio dei defunti dal mondo dei vivi a quello degli inferi. Carlo Casi, direttore scientifico della Fondazione Vulci, ha affermato che la scoperta è parte delle "vaste e sistematiche indagini" che da anni sono in corso nella necropoli di Poggetto Mengrelli. "Sono state scavate più di 100 tombe, databili tra la metà dell'VIII secolo e il II secolo a.C.", ha aggiunto. "In questo caso specifico, lo studio del contesto è interessante, perché ci permette di definire meglio la continuità sociale tra Etruschi e Romani dopo la conquista di Roma, che ha avuto luogo nel 280 a.C.".
Uno degli individui sepolti nei pressi era di sesso maschile ed aveva una moneta, simile a quelle ritrovate recentemente, collocata sulla spalla sinistra unitamente ad una fibbia in bronzo ed altri oggetti in ferro e ceramica. La morte dell'uomo è stata causata, forse, da un oggetto in ferro - si pensa ad una lancia - trovato nei pressi del cranio.
Il secondo defunto è stato cremato e quanto ne rimaneva avvolto in un sudario chiuso, probabilmente, da una fibbia in bronzo trovata nei pressi. Altri oggetti sono stati trovati nel vestibolo della sepoltura tra i quali una piccola pisside circolare con copertura a piombo.
Le monete, che appartengono alle prime emissioni romane, presentano una prua di imbarcazione su un lato e l'immagine di Giano bifronte sull'altro, a rappresentare il passaggio dei defunti dal mondo dei vivi a quello degli inferi. Carlo Casi, direttore scientifico della Fondazione Vulci, ha affermato che la scoperta è parte delle "vaste e sistematiche indagini" che da anni sono in corso nella necropoli di Poggetto Mengrelli. "Sono state scavate più di 100 tombe, databili tra la metà dell'VIII secolo e il II secolo a.C.", ha aggiunto. "In questo caso specifico, lo studio del contesto è interessante, perché ci permette di definire meglio la continuità sociale tra Etruschi e Romani dopo la conquista di Roma, che ha avuto luogo nel 280 a.C.".
Fonte:
ansamed.info
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