Cipro, un pithos rinvenuto intatto nello scavo a Pyla-Kokkinokremos (Foto: Dipartimento delle Antichità di Cipro) |
Il dipartimento delle antichità di Cipro ha condotto, congiuntamente agli archeologi dell'Università di Gand e di Lovanio, la quinta campagna di scavo a Pyla-Kokkinokremos.
Il sito di Pyla-Kokkinokremos rappresenta una parentesi nella storia della tarda Età del Bronzo a Cipro. Si pensa che il sito sia stato abbandonato nel XII secolo a.C.. Gli scavi precedenti suggeriscono che l'altopiano sia stato densamente popolato. Sono state messe in luce diverse stanze la cui caratteristica principale è la grande profondità del deposito: fino a 3 metri sul pendio dell'altopiano. Quel che è stato estratto da queste stanze porta a pensare che chi vi abitava sia andato via molto velocemente, probabilmente minacciato da un pericolo immediato.
In una delle stanze sono stati recuperati circa 100 pesi da telaio pronti per essere cotti, collocati in un recipiente deperibile, forse un cesto di forma ovale, come suggerisce la loro posizione sulla roccia. L'argilla con la quale sono modellati i pesi è in parte ancora malleabile. E' la prima volta che i ricercatori possono avere a disposizione argilla del XII secolo a.C. in notevoli quantità.
In un altro settore di scavo è tornato alla luce quel che sembra essere stata un'officina, a giudicare da un insieme di reperti, come 48 pezzi di minerale ordinatamente impilato all'interno di una superficie rettangolare a fianco di un pithos completo; un martello in pietra; un blocco di piombo di 2,5 chilogrammi di peso. Altrove sono stati trovati degli oggetti assemblati in bronzo, una falce, una punta di freccia ed orecchini, tutti in bronzo.
E' stato rinvenuto anche un mortaio in pietra ed una freccia di bronzo intenzionalmente deposta all'interno di una crepa di un pavimento.
Il sito di Pyla-Kokkinokremos rappresenta una parentesi nella storia della tarda Età del Bronzo a Cipro. Si pensa che il sito sia stato abbandonato nel XII secolo a.C.. Gli scavi precedenti suggeriscono che l'altopiano sia stato densamente popolato. Sono state messe in luce diverse stanze la cui caratteristica principale è la grande profondità del deposito: fino a 3 metri sul pendio dell'altopiano. Quel che è stato estratto da queste stanze porta a pensare che chi vi abitava sia andato via molto velocemente, probabilmente minacciato da un pericolo immediato.
In una delle stanze sono stati recuperati circa 100 pesi da telaio pronti per essere cotti, collocati in un recipiente deperibile, forse un cesto di forma ovale, come suggerisce la loro posizione sulla roccia. L'argilla con la quale sono modellati i pesi è in parte ancora malleabile. E' la prima volta che i ricercatori possono avere a disposizione argilla del XII secolo a.C. in notevoli quantità.
In un altro settore di scavo è tornato alla luce quel che sembra essere stata un'officina, a giudicare da un insieme di reperti, come 48 pezzi di minerale ordinatamente impilato all'interno di una superficie rettangolare a fianco di un pithos completo; un martello in pietra; un blocco di piombo di 2,5 chilogrammi di peso. Altrove sono stati trovati degli oggetti assemblati in bronzo, una falce, una punta di freccia ed orecchini, tutti in bronzo.
E' stato rinvenuto anche un mortaio in pietra ed una freccia di bronzo intenzionalmente deposta all'interno di una crepa di un pavimento.
Fonte:
tomosnews.gr
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