Paphos, le conchiglie di murice venute alla luce in uno degli ambienti scavati nel 2018 (Foto: Dipartimento delle Antichità di Cipro) |
Il dipartimento delle antichità di Cipro (Ministero dei trasporti, comunicazioni e lavori) ha annunciato il completamento del campo di scavo dell'Università di Cipro a Palaipaphos, scavi diretti dalla Professoressa Maria Iacovou, del Dipartimento di Storia e Archeologia. Gli scavi si sono concentrati, quest'anno, sull'altopiano di Hadjiabdoulla, un chilometro ad est del santuario di Afrodite. Secondo i risultati degli scavi e l'analisi del paesaggio dell'antica Paphos, in corso dal 2006, l'altopiano di Hajiabdoulla era il centro economico-amministrativo di Paphos, la sua acropoli, in sostanza, durante il periodo classico cipriota.
Lungo il lato settentrionale dell'altopiano, la missione archeologica dell'Università di Cipro ha identificato e sta indagando un complesso architettonico edificato all'inizio del V secolo a.C. dalla dinastia reale di Paphos. Il complesso ha rivelato impianti di produzione e stoccaggio posti all'esterno delle mura dell'acropoli. Ad oggi sono emersi 65 metri del muro di fortificazione e 6 diverse unità produttive. La muratura sopravvive per due metri di altezza. Gli scavi hanno rivelato pietre da mulino, bacini, frantoi, pesi e tubi dell'acqua. Sono sopravvissuti anche resti di ossa animali, semi, noccioli di olive ed altre scorie, che sono stati raccolti per essere analizzati per meglio comprendere il modello economico della città antica.
In due unità sono stati identificati ambienti per la produzione di olio di oliva. Un'altra unità era utilizzata prevalentemente come archivio, poiché vi sono state rinvenute molte anfore importate, soprattutto anfore vinarie, che indicano l'estensione delle reti commerciali gestite da Paphos nel periodo cipriota classico (fine del VI secolo a.C.) con Cartagine, l'Egitto, la costa dell'attuale Libano, la Siria, il mar Egeo (Thàsos, Kos, Mende, Rodi e Chios) e la costa dell'Asia Minore (Efeso, Samo, Mileto), soprattutto dal IV al II secolo a.C.
Da un altro ambiente scavato quest'anno sono state raccolte grandi quantità di conchiglie di murice che, dopo un'attenta analisi dei gusci, ha rivelato che l'estrazione del colore viola dai gusci è stata effettuata in un altro luogo non ancora identificato. I gusci, in seguito, sono stati raccolti nell'ambiente in cui sono stati trovati per essere utilizzati nella preparazione di malta idraulica.
Lungo il lato settentrionale dell'altopiano, la missione archeologica dell'Università di Cipro ha identificato e sta indagando un complesso architettonico edificato all'inizio del V secolo a.C. dalla dinastia reale di Paphos. Il complesso ha rivelato impianti di produzione e stoccaggio posti all'esterno delle mura dell'acropoli. Ad oggi sono emersi 65 metri del muro di fortificazione e 6 diverse unità produttive. La muratura sopravvive per due metri di altezza. Gli scavi hanno rivelato pietre da mulino, bacini, frantoi, pesi e tubi dell'acqua. Sono sopravvissuti anche resti di ossa animali, semi, noccioli di olive ed altre scorie, che sono stati raccolti per essere analizzati per meglio comprendere il modello economico della città antica.
In due unità sono stati identificati ambienti per la produzione di olio di oliva. Un'altra unità era utilizzata prevalentemente come archivio, poiché vi sono state rinvenute molte anfore importate, soprattutto anfore vinarie, che indicano l'estensione delle reti commerciali gestite da Paphos nel periodo cipriota classico (fine del VI secolo a.C.) con Cartagine, l'Egitto, la costa dell'attuale Libano, la Siria, il mar Egeo (Thàsos, Kos, Mende, Rodi e Chios) e la costa dell'Asia Minore (Efeso, Samo, Mileto), soprattutto dal IV al II secolo a.C.
Da un altro ambiente scavato quest'anno sono state raccolte grandi quantità di conchiglie di murice che, dopo un'attenta analisi dei gusci, ha rivelato che l'estrazione del colore viola dai gusci è stata effettuata in un altro luogo non ancora identificato. I gusci, in seguito, sono stati raccolti nell'ambiente in cui sono stati trovati per essere utilizzati nella preparazione di malta idraulica.
Fonte:
Dipartimento delle Antichità di Cipro
Dipartimento delle Antichità di Cipro
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