La Nike di Samotracia, custodita al Museo del Louvre |
La Emory University e l'Istituto di Belle Arti dell'Università di New York hanno completato la missione estiva di scavo presso il Santuario dei grandi dèi di Samotracia, nel nord della Grecia. Si tratta di scavi ripresi dopo un'interruzione di ben 22 anni, che si sono focalizzati sulla stoà nella parte occidentale del Santuario e sui monumenti del terrazzamento.
Il Santuario dei grandi dèi era dedicato al culto misterico di questi ultimi e venne scavato per la prima volta nel 1873 dagli austriaci. I risultati suggeriscono che c'era un'attività religiosa, nello stesso luogo, già a partire dal VII secolo a.C., mentre la costruzione degli edifici monumentali venne iniziata nel IV secolo a.C. ed è dovuta alla casa reale di Macedonia. Il Santuario ha raggiunto il massimo splendore tra il III ed il II secolo a.C. e venne abbandonato nel IV secolo d.C.
Quest'anno gli scavi hanno interessato la sezione occidentale del Santuario e la stoà, un peribolo dove si trovava la statua della Nike di Samotracia ed i resti del teatro. Gli scavi in quest'ultimo hanno riportato alla luce dei frammenti architettonici già scoperti nel 1923, frammenti della base di una statua in riolite rossa e calcare bianco e i resti di un grosso tubo di ceramica del diametro di circa 0,25 metri, che correva sotto il teatro.
Il terrazzamento che circonda la stoà era un luogo ideale per esporre le grandi offerte votive, la più impressionante delle quali era la famosa Nike di Samotracia, ora al Museo del Louvre a Parigi. Nessuna pietra, nessuna parte del muro che circondava il terrazzamento è sopravvissuto nella sua posizione originaria. Sono stati trovati più di 1.700 frammenti di calcare, 1.000 frammenti provenienti da qualche tipo di copertura e diversi frammenti di decorazione che adornavano le pareti interne.
Il Santuario dei grandi dèi era dedicato al culto misterico di questi ultimi e venne scavato per la prima volta nel 1873 dagli austriaci. I risultati suggeriscono che c'era un'attività religiosa, nello stesso luogo, già a partire dal VII secolo a.C., mentre la costruzione degli edifici monumentali venne iniziata nel IV secolo a.C. ed è dovuta alla casa reale di Macedonia. Il Santuario ha raggiunto il massimo splendore tra il III ed il II secolo a.C. e venne abbandonato nel IV secolo d.C.
Quest'anno gli scavi hanno interessato la sezione occidentale del Santuario e la stoà, un peribolo dove si trovava la statua della Nike di Samotracia ed i resti del teatro. Gli scavi in quest'ultimo hanno riportato alla luce dei frammenti architettonici già scoperti nel 1923, frammenti della base di una statua in riolite rossa e calcare bianco e i resti di un grosso tubo di ceramica del diametro di circa 0,25 metri, che correva sotto il teatro.
Il terrazzamento che circonda la stoà era un luogo ideale per esporre le grandi offerte votive, la più impressionante delle quali era la famosa Nike di Samotracia, ora al Museo del Louvre a Parigi. Nessuna pietra, nessuna parte del muro che circondava il terrazzamento è sopravvissuto nella sua posizione originaria. Sono stati trovati più di 1.700 frammenti di calcare, 1.000 frammenti provenienti da qualche tipo di copertura e diversi frammenti di decorazione che adornavano le pareti interne.
Fonte:
tomosnews.gr
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