sabato 6 aprile 2019

Una strana sepoltura nella Sicilia medioevale

Piazza Armerina, la strana sepoltura trovata
(Foto: Emanuele Canzonieri e Roberto Miccichè)
Nella Sicilia medioevale, un uomo, dopo essere stato pugnalato più volte alle spalle, è stato sepolto in modo molto particolare. Centinaia di anni dopo, in questi giorni, gli archeologi hanno scoperto, a Piazza Armerina, questo antico omicidio.
Lo scheletro giaceva a faccia in giù, in una fossa poco profonda, priva di tutti gli oggetti che comunemente accompagnano le antiche sepolture. La posizione in cui è stato sepolto è piuttosto atipica per l'epoca. Le prove suggeriscono che l'uomo sia vissuto nell'XI secolo e che avesse tra i 30 ed i 40 anni, al momento della morte. I ricercatori hanno tentato di dissipare il mistero di una sepoltura così particolare ricorrendo a scansioni CT e a ricostruzioni in 3D.
Sembra che siano state rinvenute prove di sei tagli sullo sterno, indicativi di ferite inflitte con un coltello o un pugnale. Sul lato destro dello sterno, poi, i ricercatori hanno individuato un segno di troncatura, praticamente un movimento dell'arma offensiva ha fatto stancare un pezzo di osso.
Non ci sono prove di altre lesioni sulle vertebre o sulle costole dell'uomo che potessero suggerire che sia stato coinvolto in una rissa, ha affermato Roberto Miccichè, archeologo dell'Università di Palermo. L'obiettivo dell'assassino dell'uomo era quello, evidentemente, di attaccare la sua vittima in modo rapido ed efficace. L'assalitore, poi, secondo Miccichè, conosceva bene l'anatomia umana. Infatti i tagli sono puliti e lisci, al punto che si può pensare che l'uomo sia stato immobilizzato, probabilmente con una legatura. Anche i piedi dell'uomo sono stati praticamente schiacciati nella sepoltura e questo fa pensare che siano stati legati.
Attraverso moderne tecnologie, i ricercatori sono stati in grado di determinare e, di conseguenza, ricostruire l'angolatura e la dimensione delle ferite inferte all'uomo. Dal momento che la lama del coltello è penetrata partendo dalla parte superiore della schiena, si ritiene che l'uomo fosse inginocchiato a terra, nel momento in cui venne colpito. Il coltello, poi, è affondato nel torace e nello sterno, perforando ripetutamente un polmone e il cuore dell'uomo che, con tutta probabilità, ha avuto una morte rapida.
"La sepoltura è atipica perché non è stata effettuata secondo alcuna prescrizione religiosa sulla disposizione del corpo", ha affermato Miccichè. Nel periodo in cui è vissuto quest'uomo, in Sicilia convivevano tre importanti religioni monoteistiche: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam. Ognuna di esse aveva tradizioni precise e diverse per la sepoltura dei defunti. Ebrei e cristiani, nel medioevo, seppellivano i loro morti a faccia in su, mentre i musulmani seppellivano il corpo sul lato destro, in modo che la testa volgesse verso sudest, in direzione de La Mecca. Lo scheletro ritrovato, invece, è sepolto a faccia in giù.
Le sepolture atipiche tendono ad essere il risultato di credenze superstiziose, quasi la gente fosse convinta che la persona defunta fosse un vampiro o potesse tornare in vita, ma potevano anche indicare che il defunto era un fuorilegge. Miccichè ritiene che quest'ultima ipotesi sia la più fondata, nel caso dello scheletro rinvenuto a Piazza Armerina. "Dal momento che in vita l'uomo non era inserito nell'ordine sociale della comunità, la sua sepoltura doveva riflettere questa mancanza di conformità", ha detto Miccichè.
Il periodo in cui è vissuto l'uomo, poi, fu un periodo di crisi e riorganizzazione sociale all'indomani della conquista normanna della Sicilia nel 1061. Ora Miccichè e la sua squadra stanno esaminando i documenti archeologici medioevali disponibili per individuare le armi compatibili con le ferite inferte all'uomo e rintracciabili sulle sue ossa.

Fonte:
livescience.com

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