mercoledì 1 maggio 2019

Istanbul, i segreti di Hagia Sophia

Istanbul, i resti del grande battistero (Foto: Jan Kostnec, Oxbow Books)
Gli archeologi hanno scoperto, ad Istanbul, quello che potrebbe essere il grande battistero perduto della più grande cattedrale del mondo antico, Hagia Sophia. Gli imperatori bizantini avrebbero battezzato in questo battistero i loro figli più di 1400 anni fa.
Tra il 2004 ed il 2018 i ricercatori hanno scoperto edifici precedentemente sconosciuti che appartenevano, con probabilità, al Palazzo Patriarcale di Hagia Sophia ed hanno anche identificato il luogo dove veniva incoronato l'imperatore bizantino. La cattedrale ha una lunga storia. Nel 532 d.C. una serie di scontri culminò nell'incendio di una chiesa dedicata a Hagia Sophia. Giustiniano, che regnò dal 527 al 565 d.C., ordinò allora la costruzione, al posto della piccola chiesa, di una cattedrale enorme, anch'essa dedicata ad Hagia Sophia. La cattedrale venne completata nel 537 d.C. ed ha una cupola che si eleva per 55 metri. Nel 1453 Costantinopoli (nome dell'attuale Istanbul) venne conquistata dagli Ottomani che trasformarono Hagia Sophia in una moschea. Oggi l'antica cattedrale è un museo.
Istanbul, i resti del luogo dove c'era la rota regis in porfido rosso di
Hagia Sophia (Foto: Jan Kostnec, Oxbow Books)
Gli archeologi hanno individuato delle strutture in marmo bianco pertinenti un cortile che circondava la cattedrale del VI secolo d.C. ed hanno identificato quella che un tempo era un'antica biblioteca situata sotto una struttura conosciuta come "sala grande". I ricercatori hanno stimato che, per le sue dimensioni, la biblioteca doveva contenere migliaia di pergamene.
Molte di queste scoperte sono state effettuate dopo i restauri della Cattedrale. Sono stati rimosse anche alcune tracce di intonaco recente che occultavano mosaici, affreschi, sculture, piastrelle e graffiti. E' stata individuata una struttura nota come vestibolo nordovest, parte della cattedrale del VI secolo d.C. costruita da Giustiniano I.
Nel cosiddetto vestibolo di nordest gli archeologi hanno identificato l'impronta di un disco di porfido rosso, la rota regis, sul quale veniva incoronato l'imperatore. Sono stati trovati anche i resti di lastre di marmo bianco, che suggeriscono che l'esterno della cattedrale di Hagia Sophia potesse essere ricoperta da più lastre di questo materiale di quel che si è sempre pensato, dando all'edificio un aspetto diverso rispetto a quel che si credeva, fatto in mattoni e intonaco dipinto negli ultimi secoli. La luce doveva riflettersi sui marmi e sui muri e rendeva la cattedrale visibile e splendente anche a distanza.

Fonte:
livescience.com

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