Cipro, il teatro di Nea Paphos visto dal drone (Foto: In Cyprus) |
Gli scavi effettuati da un gruppo di archeologi australiani presso l'antico teatro di Nea Paphos, sull'isola di Cipro, hanno contribuito ad una migliore comprensione dell'ambiente delle città romane sorte sull'isola, dando, nel contempo, un senso alla complessità delle infrastrutture costruite nell'antica Paphos.
Il teatro è situato sul versante meridionale della collina di Fabrika ed è stato inserito nel novero dei siti Patrimonio dell'Umanità. Il team di archeologi che ha scavato in questo luogo nel corso del 2019 comprende più di 70 persone tra archeologi, specialisti e studenti provenienti dall'Australia. Il teatro dell'antica Nea Paphos è una delle strutture ellenistico-romane più significative di Cipro. E' stato utilizzato per più di sei secoli dalla sua costruzione, nel 300 a.C, fino alla sua distruzione a causa di un terremoto intorno al 365 d.C. Inizialmente il teatro fu utilizzato per rappresentazioni drammatiche ma in seguito, durante la "fase romana", il teatro venne convertito in arena e poteva ospitare anche naumachie.
Nel corso del 2019, nella zona intorno al teatro, è stata smossa una notevole quantità di terra che ha permesso di mettere in luce una serie di monumenti antichi e medioevali intorno alla struttura. A sud del teatro sono state aperte delle trincee con l'intento di esporre ulteriori basoli della strada romana che correva in direzione est-ovest, larga più di 8,50 metri e con una sofisticata opera di drenaggio. I solchi che sono stati riconosciuti sui basoli antichi indicano che questa strada venne utilizzata sia dai veicoli che dia pedoni.
La strada è stata esposta per ulteriori 14 metri, durante il 2019. Essa venne costruita nel I secolo d.C., con finitrici calcaree rettangolari ed ha avuto un ruolo fondamentale per le infrastrutture dell'antica città di Nea Paphos e la sua popolazione. Lo scavo ha permesso anche di individuare i crolli dovuti al terremoto del IV secolo d.C. sulla strada stessa e l'utilizzo di parti di quest'ultima nei secoli successivi.
Una nuova trincea aperta a 30 metri a sud della strada ha portato alla luce macerie di un'altro percorso cittadino che indica che la topografia di Nea Paphos era molto diversa dall'attuale. Un muro a nord di questo nuovo percorso viario apparteneva, con tutta probabilità a fondamenta di edifici che sorgevano sulla strada, la cui destinazione d'uso è ancora sconosciuta. Sono stati rinvenuti frammenti di intonaco dipinto del periodo tardo ellenistico o del primo periodo romano, che stanno ad indicare che almeno alcune parti di quest'edificio vennero utilizzate per molto tempo.
Nel contempo gli scavi sulla cima della collina di Nea Paphos, dietro il teatro, hanno rivelato i resti di un grande edificio medioevale, che sembra essere stato in uso per diversi secoli. E' stata rinvenuta una brocca quasi intatta del periodo tardo romano e diversi capitelli in marmo e calcare pertinenti, con tutta probabilità, il teatro. E' stata trovata anche una colonna di granito che, un tempo, faceva parte di un colonnato.
Il teatro è situato sul versante meridionale della collina di Fabrika ed è stato inserito nel novero dei siti Patrimonio dell'Umanità. Il team di archeologi che ha scavato in questo luogo nel corso del 2019 comprende più di 70 persone tra archeologi, specialisti e studenti provenienti dall'Australia. Il teatro dell'antica Nea Paphos è una delle strutture ellenistico-romane più significative di Cipro. E' stato utilizzato per più di sei secoli dalla sua costruzione, nel 300 a.C, fino alla sua distruzione a causa di un terremoto intorno al 365 d.C. Inizialmente il teatro fu utilizzato per rappresentazioni drammatiche ma in seguito, durante la "fase romana", il teatro venne convertito in arena e poteva ospitare anche naumachie.
Nel corso del 2019, nella zona intorno al teatro, è stata smossa una notevole quantità di terra che ha permesso di mettere in luce una serie di monumenti antichi e medioevali intorno alla struttura. A sud del teatro sono state aperte delle trincee con l'intento di esporre ulteriori basoli della strada romana che correva in direzione est-ovest, larga più di 8,50 metri e con una sofisticata opera di drenaggio. I solchi che sono stati riconosciuti sui basoli antichi indicano che questa strada venne utilizzata sia dai veicoli che dia pedoni.
Cipro, parte del lastricato di epoca romana rinvenuto negli scavi del 2019 (Foto: In Cyprus) |
Una nuova trincea aperta a 30 metri a sud della strada ha portato alla luce macerie di un'altro percorso cittadino che indica che la topografia di Nea Paphos era molto diversa dall'attuale. Un muro a nord di questo nuovo percorso viario apparteneva, con tutta probabilità a fondamenta di edifici che sorgevano sulla strada, la cui destinazione d'uso è ancora sconosciuta. Sono stati rinvenuti frammenti di intonaco dipinto del periodo tardo ellenistico o del primo periodo romano, che stanno ad indicare che almeno alcune parti di quest'edificio vennero utilizzate per molto tempo.
Nel contempo gli scavi sulla cima della collina di Nea Paphos, dietro il teatro, hanno rivelato i resti di un grande edificio medioevale, che sembra essere stato in uso per diversi secoli. E' stata rinvenuta una brocca quasi intatta del periodo tardo romano e diversi capitelli in marmo e calcare pertinenti, con tutta probabilità, il teatro. E' stata trovata anche una colonna di granito che, un tempo, faceva parte di un colonnato.
Fonte:
In Cyprus
In Cyprus
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