Egitto, statue di un sacerdote e della sua consorte truccati con il kohl (Foto: vlad_g/Adobe Stock) |
Il kohl, un'applicazione a base di piombo che gli antichi Egizi usavano mettere sulle palpebre, era un composto estremamente pericoloso pur avendo proprietà anti microbiche e magiche, in quanto si riteneva potesse invocare gli dei Horus e Ra. Il trucco era per tutte le classi sociali e tutt'oggi le popolazioni del nord Africa e dell'Asia centrale usano applicare il kohl sulle palpebre.
Gli elementi che facevano parte del kohl utilizzato dagli Egizi erano molti e piuttosto rari e preziosi. L'elemento principale era la galena o solfuro di piombo, un minerale metallico. Nel trucco utilizzato dai ricchi c'erano anche, con tutta probabilità, terra, gemme preziose tra cui rubini, smeraldi e perle. C'erano anche argento, oro, corallo ed una sostanza che oggi è conosciuta come incenso. Il kohl conteneva anche erbe medicinali quali il neem, lo zafferano e il finocchio. Queste sostanze venivano tutte amalgamate e diluite con dei liquidi che le rendevano adatte ad essere applicate sugli occhi. Tra i liquidi venivano utilizzati acqua, latte, grassi animali ed olio.
Il kohl, la cui presenza è documentata nella storia e nella civiltà di tutto il nord Africa, dell'Asia centrale, del Mediterraneo ed Asia orientale, è un prodotto incredibilmente antico, il cui utilizzo viene fatto risalire all'Età del Bronzo (3500-1100 a.C.) e del quale viene fatto cenno anche nell'Antico Testamento, nel Secondo Libro dei Re (9,30) e in Ezechiele 23,40.
Gli Arabi e i moderni Egiziani chiamano questa mistura ancora kohl, mentre gli antichi Romani ed i Greci lo chiamavano kollurion ed i Pachistani surma. Nel 2010 studiosi francesi hanno sottoposto ad analisi chimica 52 antichi contenitori di kohl e vi hanno individuato ben quattro tipi di piombo, tra cui la galena e la laurionite. Questi elementi, molto pericolosi perché possono portare ad un avvelenamento da piombo, non si trovano naturalmente in Egitto e questo significa che sono stati importati per la produzione del kohl.
Anticamente il piombo non era conosciuto come veleno. Malgrado la sua presenza nel kohl, quest'ultimo è considerato un'ottima protezione antibatterica che può aver contribuito alla riduzione della cateratta, della cecità e delle cicatrici oculari, attivando la risposta immunitaria dell'occhio e prevenendo le infezioni.
Gli elementi che facevano parte del kohl utilizzato dagli Egizi erano molti e piuttosto rari e preziosi. L'elemento principale era la galena o solfuro di piombo, un minerale metallico. Nel trucco utilizzato dai ricchi c'erano anche, con tutta probabilità, terra, gemme preziose tra cui rubini, smeraldi e perle. C'erano anche argento, oro, corallo ed una sostanza che oggi è conosciuta come incenso. Il kohl conteneva anche erbe medicinali quali il neem, lo zafferano e il finocchio. Queste sostanze venivano tutte amalgamate e diluite con dei liquidi che le rendevano adatte ad essere applicate sugli occhi. Tra i liquidi venivano utilizzati acqua, latte, grassi animali ed olio.
Il kohl, la cui presenza è documentata nella storia e nella civiltà di tutto il nord Africa, dell'Asia centrale, del Mediterraneo ed Asia orientale, è un prodotto incredibilmente antico, il cui utilizzo viene fatto risalire all'Età del Bronzo (3500-1100 a.C.) e del quale viene fatto cenno anche nell'Antico Testamento, nel Secondo Libro dei Re (9,30) e in Ezechiele 23,40.
Gli Arabi e i moderni Egiziani chiamano questa mistura ancora kohl, mentre gli antichi Romani ed i Greci lo chiamavano kollurion ed i Pachistani surma. Nel 2010 studiosi francesi hanno sottoposto ad analisi chimica 52 antichi contenitori di kohl e vi hanno individuato ben quattro tipi di piombo, tra cui la galena e la laurionite. Questi elementi, molto pericolosi perché possono portare ad un avvelenamento da piombo, non si trovano naturalmente in Egitto e questo significa che sono stati importati per la produzione del kohl.
Anticamente il piombo non era conosciuto come veleno. Malgrado la sua presenza nel kohl, quest'ultimo è considerato un'ottima protezione antibatterica che può aver contribuito alla riduzione della cateratta, della cecità e delle cicatrici oculari, attivando la risposta immunitaria dell'occhio e prevenendo le infezioni.
Fonte:
ancient-origins.net
ancient-origins.net
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