Il copricapo d'oro trovato nella necropoli di Devitsa V (Foto: IA RAS) |
Un copricapo in metallo prezioso risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., è stata rinvenuta dagli archeologi nella necropoli di Devitsa V, sul Don, in Russia. Si tratta di un copricapo cerimoniale ben conservato, appartenente ad una ricca donna scita. In precedenza sono stati rinvenuti solo frammenti di un copricapo simile.
La necropoli di Devitsa V, chiamata così dal vicino villaggio, si compone di 19 tumuli parte dei quali nascosti, dal momento che questa regione ha un'alta densità di coltivazioni agricole. La sepoltura in cui è stato rinvenuto il copricapo giaceva al di sotto di una piccola collina di 40 metri di diametro. Aveva uno stretto ingresso a forma di dromos sul lato orientale ed anticamente era coperta da tronchi di quercia posti ad incrocio ed a loro volta poggiati su 11 forti pali di quercia. La fossa di sepoltura era circondata da argilla.
All'interno della sepoltura sono state collocate quattro donne di età diversa: due giovani donne di 20-29 anni e 25-35 anni, un'adolescente di 12-13 anni ed una donna di 45-50 anni. La sepoltura è stata saccheggiata già in epoca antica, forse 100 o 200 anni dopo che vi vennero collocati i corpi delle defunte. Nella sepoltura, nella parte nord, sono tornate alla luce più di 30 punte di freccia in ferro, un gancio, sempre in ferro, a forma di uccello, frammenti di imbracatura di cavallo, coltelli in ferro, frammenti di vaso ed ossa di diversi animali.
Nei pressi della parete meridionale ed occidentale sono stati individuati due scheletri ancora nella posizione originale, deposti su letti in legno e coperti da lenzuola d'erba. Uno di loro apparteneva ad una giovane donna sepolta in una posizione detta "del cavaliere". Gli antropologi hanno dimostrato che per comporre questa deposizione era stato necessario tagliare i tendini delle gambe della defunta. Sulla spalla sinistra di quest'ultima c'era uno specchio di bronzo, mentre a destra erano state deposte due lance. Al polso sinistro la donna indossava un braccialetto di perline di vetro. Ai suoi piedi erano stati disposti due vasi del IV secolo a.C.
La seconda donna deposta sotto un lenzuolo d'erba aveva un'età compresa tra i 45 e i 50 anni, un'età avanzata per l'epoca, la cui aspettativa di vita non superava i 35 anni di età. La donna indossava un copricapo cerimoniale, un calathos, ornato di fiori e con ai lembi ciondoli a forma di anfore. Gli oggetti di metallo sono fatti in una lega dove circa il 65-70% era oro ed il resto un composto di rame e argento con una piccola componente di ferro.
Il ritrovamento del calathos è stato definito eccezionale per una sepoltura scita del medio Don. Soprattutto perché il calathos è stato rinvenuto ancora nella sua posizione originaria, sul cranio della defunta. Pochissimi calathos sono stati rinvenuti finora. In precedenza sono stati trovati soprattutto in ricchi carri sciti da contadini o proprietari terrieri.
Accanto alla donna più vecchia venne posto un coltello di ferro ed una punta di freccia in ferro. Questi reperti ma anche molti dettagli delle altre armi ritrovati e dell'imbracatura di cavallo deposta nella sepoltura fanno pensare alle famose Amazzoni, le donne-guerriere che facevano parte delle tribù nomadi e seminomadi iraniche dell'Europa orientale. Le Amazzoni erano di origine scita e nell'ultimo decennio sono state scoperte almeno 11 sepolture di queste giovani donne armate. I carri, separati dalle defunte, erano stati riempiti per loro e sempre per loro sono stati compiuti tutti i riti di sepoltura che erano comuni a quelli riservati agli uomini.
Nella fossa di sepoltura sono state trovate le ossa di un agnello di sei-otto mesi che erano state collocate in una pentola di bronzo posta al centro della tomba. I ladri hanno portato via la pentola, che era di grande valore, e le ossa sono state gettate via. Questo ha fatto pensare che il carro sepolcrale è stato riempito non più tardi del mese di novembre.
Le donne sepolte hanno sollevato un enigma per gli archeologi: due donne nel fiore della vita, un'adolescente ed un'adulta che, secondo gli standard dell'epoca, era anziana. Non è chiaro come abbiano potuto morire nello stesso momento. Non presentano tracce di lesioni alle ossa. Ci sono segni di tubercolosi e brucellosi, ma entrambe queste malattie non possono provocare una morte in contemporanea.
La necropoli di Devitsa V, chiamata così dal vicino villaggio, si compone di 19 tumuli parte dei quali nascosti, dal momento che questa regione ha un'alta densità di coltivazioni agricole. La sepoltura in cui è stato rinvenuto il copricapo giaceva al di sotto di una piccola collina di 40 metri di diametro. Aveva uno stretto ingresso a forma di dromos sul lato orientale ed anticamente era coperta da tronchi di quercia posti ad incrocio ed a loro volta poggiati su 11 forti pali di quercia. La fossa di sepoltura era circondata da argilla.
All'interno della sepoltura sono state collocate quattro donne di età diversa: due giovani donne di 20-29 anni e 25-35 anni, un'adolescente di 12-13 anni ed una donna di 45-50 anni. La sepoltura è stata saccheggiata già in epoca antica, forse 100 o 200 anni dopo che vi vennero collocati i corpi delle defunte. Nella sepoltura, nella parte nord, sono tornate alla luce più di 30 punte di freccia in ferro, un gancio, sempre in ferro, a forma di uccello, frammenti di imbracatura di cavallo, coltelli in ferro, frammenti di vaso ed ossa di diversi animali.
Nei pressi della parete meridionale ed occidentale sono stati individuati due scheletri ancora nella posizione originale, deposti su letti in legno e coperti da lenzuola d'erba. Uno di loro apparteneva ad una giovane donna sepolta in una posizione detta "del cavaliere". Gli antropologi hanno dimostrato che per comporre questa deposizione era stato necessario tagliare i tendini delle gambe della defunta. Sulla spalla sinistra di quest'ultima c'era uno specchio di bronzo, mentre a destra erano state deposte due lance. Al polso sinistro la donna indossava un braccialetto di perline di vetro. Ai suoi piedi erano stati disposti due vasi del IV secolo a.C.
La seconda donna deposta sotto un lenzuolo d'erba aveva un'età compresa tra i 45 e i 50 anni, un'età avanzata per l'epoca, la cui aspettativa di vita non superava i 35 anni di età. La donna indossava un copricapo cerimoniale, un calathos, ornato di fiori e con ai lembi ciondoli a forma di anfore. Gli oggetti di metallo sono fatti in una lega dove circa il 65-70% era oro ed il resto un composto di rame e argento con una piccola componente di ferro.
Il ritrovamento del calathos è stato definito eccezionale per una sepoltura scita del medio Don. Soprattutto perché il calathos è stato rinvenuto ancora nella sua posizione originaria, sul cranio della defunta. Pochissimi calathos sono stati rinvenuti finora. In precedenza sono stati trovati soprattutto in ricchi carri sciti da contadini o proprietari terrieri.
Accanto alla donna più vecchia venne posto un coltello di ferro ed una punta di freccia in ferro. Questi reperti ma anche molti dettagli delle altre armi ritrovati e dell'imbracatura di cavallo deposta nella sepoltura fanno pensare alle famose Amazzoni, le donne-guerriere che facevano parte delle tribù nomadi e seminomadi iraniche dell'Europa orientale. Le Amazzoni erano di origine scita e nell'ultimo decennio sono state scoperte almeno 11 sepolture di queste giovani donne armate. I carri, separati dalle defunte, erano stati riempiti per loro e sempre per loro sono stati compiuti tutti i riti di sepoltura che erano comuni a quelli riservati agli uomini.
Nella fossa di sepoltura sono state trovate le ossa di un agnello di sei-otto mesi che erano state collocate in una pentola di bronzo posta al centro della tomba. I ladri hanno portato via la pentola, che era di grande valore, e le ossa sono state gettate via. Questo ha fatto pensare che il carro sepolcrale è stato riempito non più tardi del mese di novembre.
Le donne sepolte hanno sollevato un enigma per gli archeologi: due donne nel fiore della vita, un'adolescente ed un'adulta che, secondo gli standard dell'epoca, era anziana. Non è chiaro come abbiano potuto morire nello stesso momento. Non presentano tracce di lesioni alle ossa. Ci sono segni di tubercolosi e brucellosi, ma entrambe queste malattie non possono provocare una morte in contemporanea.
Fonte:
phys.org
phys.org
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