lunedì 10 maggio 2021

Isernia: è o non è di Augusto la testa ritrovata?

Isernia, la testa marmorea di Augusto
(Foto: Soprintendenza Archeologica del 
Molise)
I ricercatori, guidati dall'archeologa Francesca Giancola, hanno scoperto una testa di marmo attribuita all'imperatore Augusto ad Isernia, in Molise. Il ritrovamento getta nuove luci sull'impatto dell'impero romano nella regione.
Isernia venne conquistata dai Romani nel 295 a.C. Nel 90 a.C. fu presa dai Sanniti per poi cadere nuovamente sotto il dominio romano.
Il reperto marmoreo è stato rinvenuto durante uno scavo delle mura cittadine, sulla via Occidentale, una delle due strade - l'altra è la settentrionale - che cinge il cuore antico della città di Isernia ed appare in buone condizioni, con qualche danno al naso.
Lo scavo archeologico era stato inizialmente motivato con la sistemazione dell'area delle mura crollate della citta. Andando avanti con lo scavo è emersa questa testa di età augustea, scolpita nel marmo e non nel calcare.
Gli scavi sono stati iniziati otto anni fa, dopo che un violento temporale aveva fatto crollare le antiche mura di Isernia.
E' la seconda straordinaria scoperta che avviene nel giro di pochi anni ad Isernia, dove è stato ritrovato il dentino di un bambino del Paleolitico, anche questo un pezzo fondamentale della storia della città.
Ancora oggi sono presenti diversi resti della civiltà romana, quali l'acquedotto, risalente a duemila anni fa ed in ottimo stato di conservazione.
L'architetto Franco Valente, però, si è dimostrato scettico fin dall'inizio sul ritrovamento ed avanza dei dubbi sul fatto che la testa possa essere effettivamente dell'imperatore romano. "A Venafro per 150 anni tutte le guide archeologiche hanno ripetuto che due grandi statue che ora sono al Museo Archeologico di S. Chiara appartenevano ad Augusto e Tiberio - ha affermato sui social l'architetto - oggi non esiste un solo storico dell'arte e dell'archeologia che sia disposto a sostenere quel riconoscimento. Si tratta, in tutta evidenza, di due personaggi importanti di cui non sapremo mai il nome se non verranno alla luce altri elementi di supporto. Sicuramente, però, non si tratta di Augusto".
"Il dubbio per la testa scavata pochi giorni fa nei lavori di rifacimento del muro longobardo - continua l'architetto Valente - è ancora maggiore. A parte la mancanza di somiglianza con le altre rappresentazioni di Augusto che si conservano in varie parti del mondo. Comunque, la circostanza che il capo di Isernia non assomigli alle altre statue di Augusto è un problema minore. Secondo me si è stati troppo frettolosi nel fare l'attribuzione. Se non si trova l'altra parte della statua è assolutamente inutile tentare di arrivare ad una conclusione definitiva. Il suggerimento a riconsiderare con maggiore attenzione la cosa ci viene, ad esempio, dai quattro personaggi ai quattro spigoli dell'Arco di S. Pietro. Una testa, addirittura, è stata sostituita nel Medioevo con l'immagine, ritengo io, dell'imperatore Federico II".
Per lungo tempo, infatti, fa notare lo studioso, le teste delle statue sono state intercambiabili. In epoca romana le statue venivano fatte in serie, tutte uguali e senza testa. L'acquirente, poi, si faceva scolpire una testa che veniva applicata sul resto della statua. "Che io sappia non risulta che Isernia abbia mai fatto realizzare una statua in onore di Augusto. Il repertorio delle epigrafi romane di Aesernia, purtroppo, non ci viene incontro", conclude l'architetto Valente.

Fonti:
artnews.com
isnews.it


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