lunedì 7 novembre 2022

Il premio 2022 per la "città perduta" di Amenhotep III

Le rovine della città perduta (Foto: ANSA)

L'edizione 2022 dell'International Archaeological Discovery Award "Khaled al-Asaad", il premio intitolato all'archeologo del sito di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è andata alla scoperta della città d'oro fondata da Amenhotep III (1390-1353 a.C.), ritrovata in buono stato di conservazione dall'equipe di Zahi Hawass, già Ministro delle Antichità e Direttore della Missione Archeologica al lavoro nel tempio funerario di Tutankhamon.
Il sito è stato rinvenuto nelle vicinanze del palazzo del faraone Amenhotep III, dalla parte opposta del fiume Nilo rispetto alla città e capitale di Tebe, oggi Luxor. Le iscrizioni in geroglifico indicano che la città perduta, di cui alcuni muri a zig zag erano stati scoperti negli anni '30 dai francesi Robichon e Varille a 100 metri di distanza, si chiamava Tjehen-Aten, o Aton, "abbagliante", e che venne fondata dal nonno di Tutankhamon, Amenhotep III.
Il team di Hawass ha concentrato gli scavi precisamente sull'area racchiusa tra il tempio di Ramses III a Medinet Habu e il tempio di Amenhotep III a Malqata. Il primo obiettivo degli archeologi era quello di datare l'insediamento studiando le iscrizioni geroglifiche su alcuni coperchi di argilla di vasi di vino. Secondo alcune fonti, la città era dotata di tre palazzi reali, oltre che di un grande centro amministrativo e industriale.
Gli ambienti custodiscono oggetti in uso nella vita di tutti i giorni: scarabei, anelli preziosi, vasi in ceramica colorata, mattoni di fango con i sigilli a cartiglio di Amenhotep III e iscrizioni geroglifiche su tappi di argilla dei vasi di vino, che hanno contribuito a datare l'insediamento. E' stata ritrovata anche una panetteria, zona per cucinare e preparare il cibo, con stoviglie di stoccaggio e forni.
La seconda area, ancora in gran parte sepolta, rappresenta il quartiere residenziale ed amministrativo, circondato da mura a zig zag, mentre la terza era attrezzata per i laboratori: qui si trovano, infatti, numerosi stampi da fonderia per l'elaborazione di amuleti e delicati elementi decorativi e la zona di produzione dei mattoni di fango utilizzati per costruire templi e annessi.
Sorprendenti le sepolture ritrovate all'interno di una delle stanze: una mucca o un toro e una persona con le braccia distese lungo i fianchi e i resti di una corda avvolta intorno alle ginocchia. A nord del sito, anche un grande cimitero con un gruppo di tombe scavate nella roccia di varie dimensioni.
La terza area scavata è una zona industriale, costituita da un'area di produzione di mattoni di fango che servivano per costruire templi (i mattoni sono contrassegnati da timbri contenenti un cartiglio con il nome di re Amenhotep III). Vi sono stati trovati anche stampi da fonderia per realizzare amuleti ed elementi decorativi delicati.

Fonti:
siviaggia.it
storicang.it

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